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Carabinieri e Procura

«Appalti dominati da un gruppo di corrotti e politici asserviti». Tre sindaci arrestati

I primi dettagli dell'operazione senza precedenti della Procura di Piacenza e dei carabinieri che ha portato all'arresto, tra gli altri, dei primi cittadini di Bobbio, Cerignale e Corte Brugnatella

«Una vicenda che che tocca pesantemente la provincia di Piacenza sotto il profilo della buon andamento della pubblica amministrazione, che ha permesso di scoprire che questa provincia era dominata sotto il profilo degli appalti pubblici da un gruppo che dominava completamente, sia gli appalti che le gare. Tutto solo per arricchimento personale. Questo vale soprattutto per gli amministratori pubblici che, senza differenza di appartenenza politica, hanno lucrato su appalti e su rapporti intessuti con un gruppo di imprenditori asservito a interessi economici illeciti». Così il procuratore Grazia Pradella ha sintetizzato i dettagli dell'indagine senza precedenti a Piacenza: tre sindaci arrestati (due addirittura in carcere) imprenditori e dirigenti pubblici coinvolti in un «sistema» che secondo l'accusa andava avanti indisturbato da parecchio tempo. Accuse gravi, enormi, come corruzione e concussione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico con l'aggravante, per alcuni degli indagati, dell'associazione a delinquere, fino ad arrivare al voto di scambio: soldi che venivano dati agli elettori per indicare in cabina il candidato "giusto", quello che poi, una volta divenuto sindaco, avrebbe fatto lavorare l'impresa "amica", con anche la prova fotografica della scheda elettorale votata. Roba che siamo abituati a vedere dove c'è la Mafia, non certo a Piacenza.

Il quadro investigativo costruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza fa luce su un sistema corrotto negli appalti: non quelli milionari delle grandi opere, ma quelli più piccoli - ma non per questo meno remunerativi - della montagna, come piccole strade, opere di supporto, manutenzioni etc. Opere che, sottolineano i pm, erano a volte realizzate al ribasso con materiali scadenti. 
Il problema però era la sistematicità con la quale - secondo gli inquirenti - tutto ciò sarebbe avvenuto con il bene placito di primi cittadini, amministratori e tecnici coinvolti. Ma per il capo della procura e i due sostituti Matteo Centini ed Emilio Pisante qui non è sotto accusa la politica in quanto tale, visto che questa indagine ha colpito gli schieramenti politici in modo trasversale.

Il personaggio di spicco - secondo l'accusa - è l'imprenditore Nunzio Susino che ora si trova in carcere alle Novate con 21 capi di imputazione. Ma quello che ha sorpreso tutti è l'arresto di tre sindaci della Valtrebbia. Massimo Castelli sindaco di Cerignale (sette capi di imputazione), e Mauro Guarneri primo cittadino di Marsaglia (tre capi di imputazione), sono anche loro in carcere su ordinanza di custodia cautelare. Il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali è invece agli arresti domiciliari con un capo di imputazione. 

L'indagine è iniziata quasi per caso, partendo dagli accertamenti dei carabinieri sull'incendio di un escavatore in un cantiere in provincia. Gli inquirenti hanno iniziato ad imbattersi nel lavoro di Susino e di un suo collaboratore scoprendo che «l'imprenditore aveva aderenze con alcuni sindaci e politici di livello più elevato in tutta provincia di Piacenza, con rapporti corruttivi solidi e sistematici con alcuni di loro. Non solo, ma anche li aiutava nelle elezioni, e l'iniziativa, la richiesta di aiuto, veniva proprio dal politico che chiedeva aiuto offrendo poi in cambio appalti, cercando di condizionare poi tutti questi piccoli comuni».

Insieme a Nunzio Susino e ai sindaci Castelli e Guarnieri, è finito in carcere anche l'imprenditore Maurizio Ridella, amministratore unico della ditta Edilgiemme.  

Agli arresti domiciliari, oltre al sindaco di Bobbio Roberto Pasquali, ci sono l'impresario Filippo Gilardini,  Carlobruno Labati, Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Ferriere, il geometra Roberto Raffo, il geometra Matteo Guerci, collaboratore dell'Unione dei Comuni della Val Trebbia e Luretta, Claudio Tirelli responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Bobbio, e
Stefano Pozzoli, Direttore del Servizio Edilizia e Servizi tecnologici, Programmazione dei Lavori Pubblici della Provincia di Piacenza.
Il vicesindaco di Zerba Claudia Borrè ha invece la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Zerba.

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