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Il caso

«Solidarietà per i sindacalisti SiCobas e Usb indagati. La Cgil prenda una posizione»

L'area congressuale “Riconquistiamo tutto” della Cgil di Piacenza interviene dopo l'operazione della polizia che ha portato anche ad alcuni arresti

«Esprimiamo solidarietà verso i rappresentanti sindacali di Usb e SiCobas colpiti questa mattina da arresti e altri provvedimenti repressivi conseguenti ad una iniziativa giudiziaria contro le giuste lotte che hanno interessato il nostro territorio a tutela dei diritti sindacali per i lavoratori della logistica».
Così l'area congressuale “Riconquistiamo tutto” della Cgil di Piacenza interviene dopo l'operazione della questura, coordinata dalla Procura di Piacenza, scattata all'alba e che ha portato a denunce e arresti nella dirigenza dei due sindacati autonomi.

«Un atto che non può non destare preoccupazione - l'ala del sindacato confederale -  poiché stabilisce il principio di reato per qualsiasi piattaforma sindacale o rivendicazione che punti a migliorare, tramite contrattazione aziendale, quanto stabilito nei contratti nazionali. A questo attacco al diritto di contrattazione è urgente una risposta da parte di tutto il sindacato italiano, anche del sindacato confederale (Cgil Cisl Uil)».

«È evidente - si legge nella nota - che ci troviamo di fronte ad un atto che punta ad intaccare quel ciclo di lotte che in questi anni ha visto protagonisti decine di migliaia di lavoratori che in tutta Italia si sono ribellati al caporalato e condizioni di sfruttamento brutale, ma sopratutto si rende evidente un teorema repressivo a sostegno del colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi che su mandato di Assologistica ha portato alla modifica dell’articolo 1677 del codice civile teso ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per realizzare veri tagli alle retribuzioni ed ai diritti dei lavoratori alle dipendenze delle cooperative e dalle ditte fornitrici».

«Tutta la nostra solidarietà ai lavoratori della logistica ed ai sindacalisti colpiti dai provvedimenti giudiziari e chiediamo che tutta a Cgil prenda posizione per denunciare l'attacco al diritto di contrattazione che questi provvedimenti giudiziari indicano invece come base di reato».

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