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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Caorsana / Via Caorsana

Solvente inquinante nell'aria e rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente, ditta piacentina nei guai

Brillante operazione del Nucleo Ambiente della Polizia Locale. Nei guai l'amministratore unico di una ditta piacentina. I sette lavoratori nebulizzavano solvente sgrassante pericoloso nel cortile e all'aperto non rispettando la legge durante il pretrattamento di carpenteria metallica. Zandonella: «Vanto per l'amministrazione»

Nebulizzavano solvente sgrassante all'aperto invece di realizzare la procedura a norma di legge in apposite cabine tanto da dispederdere nell'aria, a terra e nell'acqua una sostanza altamente pericolosa ed inquinante sia per gli operatori stessi sia per l'ambiente. Nei guai, al termine delle indagini condotte dal Nucleo Ambiente della polizia locale guidata da Giorgio Benvenuti, è finito l'amministratore unico di una ditta piacentina, che risulta indagato per diversi reati ambientali. Gli agenti, in decine di ore di appostamento, hanno effettivamente riscontrato quanto qualche cittadino aveva segnalato, ossia un fortissimo odore di solvente nei pressi del cimitero nella zona della Caorsana. L'azienda si occupa di carpenteria metallica e pesante e vi lavorano sette persone tutte provenienti dell'Est Europa le quali invece di pretrattare i pezzi che poi in una fase successiva sarebbero stati verniciati, all'interno della struttura in apposite cabine coibentate, nebulizzavano il solvente sgrassante nel cortile senza adeguati presidi, la sostanza chimica risultata anche infiammabile, peraltro, non era presente nella distinta dei prodotti comunicati ad Arpae per legge.

«Il Nucleo Ambiente è un vanto per la nostra polizia locale. A loro vanno i miei complimenti, in questi anni ogni sezione del corpo ha portato risultati eccellenti che restituiscono alla cittadinanza sicurezza e fiducia. Il controllo costante del territorio e la collaborazione dei piacentini ha permesso, ancora una volta, di alzare il velo su una condotta illecita e pericolosa per tutti. A fronte dell'impegno costante degli agenti, nei prossimi mesi acquisteremo delle telecamere per agevolare il loro lavoro», ha commentato l'assessore alla Sicurezza, Luca Zandonella, con lui anche Massimiliano Campomagnani e il comandante Giorgio Benvenuti. 

IMG_3990-2«Questa operazione - hanno spiegato nel dettaglio gli ispettori capo Matteo Rampoldi e Michele Borella - provocava la dispersione nell'aria di particelle particolarmente inquinanti, non solo, produceva anche residui solidi e liquidi simili a fanghiglia che venivano tranquillamente lavati con dell'acqua che colava in parecchie griglie per confluire infine in una cisterna che presentava danneggiamenti e quindi non era a tenuta stagna. I detriti solidi, invece, che dovevano essere smaltiti con procedure speciali e stoccati in apposite sacche, venivano invece buttati (come dimostrato delle fotografie degli agenti) nei cassonetti di colore verde di Iren. Una filiera scorretta in quasi tutte le sue fasi e articolata in maniera tale da far intervenire, a vario titolo, Arpae, Iren e Asl.  I lavoratori, hanno raccontato gli inquirenti, quotidianamente spruzzavano il solvente senza essere dotati di adeguati presidi a difesa della propria salute: in qualche caso qualuno indossava una tuta bianca ma non aveva la mascherina, in altri invece operavano in calzoncini e maglietta». «Fondamentalmente - hanno proseguito - questo escamotage altamente pericoloso - veniva utilizzato per risparmiare e per non sforare nelle emissioni stabilite: facendolo all'aperto riuscivano a stare al di sotto dei limiti di legge. Arpae ed Iren hanno eseguito varie campionature da sette tombini ma fortunatamente non erano collegati alla rete pubblica, l'area, la vasca e la cisterna dalla quale proveniva il solvente sono state poste sotto sequestro e saranno analizzate nel dettaglio.  Vari i reati contestati: emissione in atmosfera di sostanza inquinante, smaltimento illecito di rifiuti speciali e pericolosi, abbandono di rifiuti solidi e liquidi ed emissioni moleste nel'aria.

Nebulizzavano solvente pericoloso nell'aria ©IlPiacenza




 

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