I carabinieri gli hanno domandato come si chiamasse e lui ha risposto: “Rupert Murdoch (cioè il proprietario della tv Sky, ndr) e vivo in Australia”. I militari del Nucleo radiomobile hanno capito che qualcosa non andava. Una rapida verifica e hanno appurato che quel settantenne, trasandato e malato, era agli arresti domiciliari, ma era fuggito da alcuni giorni. L’uomo è risultato essere un italiano, laureato in archeologia, con una fedina penale scritta in una decina di pagine e che comprendeva un lungo elenco di reati.

Portato davanti al giudice Italo Ghitti per la convalida dell’arresto, il pubblico ministero Antonio Rubino ha chiesto la custodia cautelare nel reparto psichiatrico del carcere, per dare un minimo di assistenza a una persona che altrimenti sarebbe dovuta tornare in strada, malato e con problemi psichiatrici. L’uomo è difeso dall’avvocato Gian Marco Lupi, il quale si sta attivando per trovare una struttura che lo accolga.

Il settantenne si era presentato ieri sera, 21 marzo, all’ospedale di Fiorenzuola. Qui, aveva poi dato in escandescenze costringendo i sanitari a chiamare il 112. I carabinieri hanno così scoperto, oltre all’evasione, il 17 marzo, che l’uomo aveva vagabondato fino a Imola, usando i mille euro che aveva su un libretto postale.

Una situazione difficile con un detenuto-paziente in situazione estrema, come ne capitano sempre più spesso. E di questo si deve fare la carico a giustizia. La struttura bresciana ha rifiutato di ospitare di nuovo l’anziano - “non siamo in grado di controllarlo” hanno detto – e così il Tribunale ha deciso per la detenzione, anche se nell’infermeria psichiatrica, per consentire all’uomo di riprendersi. Nello stesso tempo, si troverà una struttura che gli consenta di rimanere durante il periodo degli arresti domiciliari.