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Cronaca

Bici in stazione a pagamento, l'ira dei pendolari: "Disobbedienza"

I pendolari contro la decisione comunale: "Pronti alla disobbedienza civile". E anche Trespidi replica alle critiche

Associazione pendolari sul piede di guerra per i posti a pagamento nel deposito delle biciclette della stazione. Sono state raccolte quasi 400 firme per protestare contro la decisione dell'amministrazione comunale, volta a garantire - con il pagamento della sosta - la custodia delle bici.

DISOBBEDIENZA - Ettore Fittavolini, del sodalizio di pendolari, ha specificato come l'Associazione sia pronta alla "disobbedienza civile", siccome "dovrebbe essere garantita la sicurezza gratuitamente". "Si sta andando - ha spiegato Fittavolini - nella stessa direzione della Cavallerizza, negando la possibilità di posti gratuiti".

CRITICHE PROVINCIA - Sempre in tema di pendolarismo, il presidente della Provincia Massimo Trespidi è intervenuto con una nota a difendere l'operato di corso Garibaldi per tutelare chi viaggia in treno. La Provincia era stata criticata da un'esponente dell'Associazione pendolari, Federica Albini, per la poca costanza nel difendere gli interessi dei pendolari. "Incontri con i pendolari per la discussione del nuovo orario ferroviario, altri due faccia a faccia, di cui uno alla presenza dell'assessore regionale Alfredo Peri, frequenti e continui tavoli istituzionali (l'ultimo è del 6 settembre scorso), costanti corrispondenze con la categoria. Sorprende che si punti il dito contro la Provincia accusando l'ente di inadempienze e leggerezze nella trattazione dei problemi dei nostri viaggiatori lavoratori. Tanto per cominciare va sottolineato, contrariamente a quanto evidenziato da Federica Albini del direttivo dell'Associazione pendolari, che la Provincia non solo ha chiesto in anticipo l'orario invernale, ma ha catalizzato le proposte provenienti dalla categoria raccogliendole in un unico prospetto - spiega Trespidi -. L'ultimo incontro a Bologna, come scritto, risale al 6 settembre scorso, a dimostrazione del fatto che le istanze dei pendolari non sono finite nel dimenticatoio, ma sono rimaste sui nostri taccuini con inchiostro indelebile, pronte ad essere sfoderate in ogni occasione istituzionale".

"E' STATO FATTO TUTTO" - "Tutto quanto è nelle nostre competenze è stato fatto con puntuale precisione - prosegue il numero uno di corso Garibaldi -. Quest'anno come l'anno scorso. Il 4 novembre 2009 l'ente, facendosi portavoce delle esigenze manifestate dall'utenza, inoltrava a Trenitalia un prospetto di proposte raccolte dalla voce degli utenti che prevedevano: la richiesta di velocizzare i due treni del mattino R2122 e R2274 e di sdoppiare il treno serale (R2285) in due treni veloci, alle 18 e 18,40. Si richiedeva inoltre che il treno delle 18 non effettuasse la fermata di Lodi, già coperta dal treno R20423. Si evidenziava anche la necessità di ripristinare a Fiorenzuola il servizio di biglietteria. Si rinnovavano altresì le richieste per l'utilizzo della tratta ad alta velocità dei treni pendolari. A quella data, oltre a continui contatti, hanno fatto seguito i due incontri, voluti e organizzati dal sottoscritto, con le Regioni Emilia Romagna e Lombardia, Trenitalia e le associazioni pendolari. Il primo è dell'1 dicembre 2009 (era presente lo stesso assessore Peri e, per la Lombardia, il dirigente Massimo Dell'Acqua) ed è coinciso con l'avvio ufficiale del tavolo permanente del pendolarismo a Palazzo Garibaldi e l'annunciato impegno della Provincia a partecipare alle spese legali sostenute dai pendolari nelle cause contro Trenitalia (per la cifra di circa 5mila euro). Al tavolo seguente, dell' 11 dicembre, Trenitalia ha dato forfait, le Regioni hanno inviato i loro emissari Maurizio Tubertini (Emilia Romagna) e Dell'Acqua (Lombardia). In quella sede ho rinnovato le richieste, fissando come punti fermi: la velocizzazione dei due treni della mattina per Milano (6.44 e 7.08), lo sdoppiamento del ritorno in un 18 e in un 18.40, il mantenimento degli Eurostarcity tra le 7.30 e le 8.30, e tra le 19 e le 20 da Milano".

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