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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca / Fiorenzuola d'Arda

Droga, in manette il 35enne gambizzato nelle scorse settimane

Indagine dei carabinieri di Fidenza: oltre cinquanta persone segnalate in Valdarda come assuntori. Otto indagati

I carabinieri di Fidenza hanno messo freno ad un giro di spaccio che fruttava parecchio anche in Valdarda e in altre zone del Piacentino. All'alba i militari della Compagnia guidata dal maggiore Vito Franchini hanno eseguito otto ordinanze cautelari, nei confronti di altrettante persone accusate di, a vario titolo e in concorso tra loro, di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti, riciclaggio e lesioni personali. Si tratta di cittadini albanesi, residenti nelle province di Parma, Arezzo, Grosseto e Roma, raggiunti dai carabinieri dei reparti competenti per territorio. Per tre di loro si sono aperte le porte del carcere, altrettanti sono stati raggiunti dal divieto di dimora in provincia di Parma mentre per due è scattato l’obbligo di dimora in provincia di Arezzo e Grosseto. Uno dei tre arrestati è il 35enne che nei giorni scorsi era stato gambizzato a colpi di pistola in centro a Salsomaggiore

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Parma, gli indagati «sono sospettati di essere i principali protagonisti di uno strutturato traffico di sostanze stupefacenti esteso in tutta la Provincia di Parma e limitrofe». I carabinieri avrebbero documentato un ingente numero di cessioni a persone residenti nel Piacentino, in particolare ad Alseno e Fiorenzuola: sarebbero state segnalate alla Prefettura una cinquantina di persone quali assuntori di sostanze stupefacenti. 

«L'indagine prese il via nel 2018 – si legge in una nota della Procura di Parma - quando vennero arrestate in flagranza di reato tre persone per detenzione di cocaina ai fini di spaccio, denunciandone diverse altre a piede libero e sequestrando un considerevole quantitativo di cocaina, che avrebbe fornito 500 assuntori tutti segnalati alle Prefetture. Nel corso del tempo sono stati documentate oltre settemila cessioni di stupefacenti, da parte degli indagati». «Il giudice per le indagini preliminari, alla luce dei riscontri investigativi, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo della somma di 400mila euro, rinvenuti nella disponibilità degli indagati. Secondo l’ipotesi di accusa, gli ingenti introiti derivanti dal traffico dello stupefacente sarebbero stati riciclati prevalentemente in Albania, con investimenti nel settore immobiliare». 

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