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Cronaca

Struzzola: «Tassa di soggiorno? Meglio guardare altrove nel bilancio comunale»

Unione Commercianti e Asshotel spediscono al mittente la proposta di istituire una tassa di soggiorno: «Riparliamone nel 2016. Questo settore subisce una fiscalità asfissiante, un costo del lavoro opprimente, tantissime voci di spese per le varie incombenze burocratiche oggi non più sostenibili con il calo di domande per i soggiorni»

La notizia della chiusura del Grande Albergo Roma che da alcuni giorni occupa la cronaca cittadina merita un commento da parte di Giovanni Struzzola Presidente di Asshotels, l’associazione, aderente ad Unione Commercianti, che riunisce gli alberghi più significativi di Piacenza e provincia. «La chiusura dell’Albergo Roma – spiega Struzzola - è arrivata come un fulmine a ciel sereno e mi ha colto di sorpresa, provocando in me stupore e preoccupazione. Preoccupazione, si perché il cessare di un’attività storica è un avvenimento che merita una giusta riflessione sulle motivazioni che hanno spinto dei professionisti quali Elena e Piero Prati a prendere una tale sofferta decisione che coinvolge non solo loro, ma i dipendenti e, perché no l’intera città.

L’Albergo Roma rappresenta, infatti, la struttura di punta di Piacenza, un albergo nel centro storico che ha visto passare tantissime personalità e che per tanti decenni è stato gestito con passione, competenza ed amore dai fratelli Prati. Apprendere ora che con giugno si chiuderanno le sue stanze, il suo bellissimo salone, la terrazza al settimo piano, mi sembra come dichiarare la morte di una parte storica della nostra città e della sua economia.

Mi piace ricordare come Elena e Piero Prati siano sempre stati attenti imprenditori votati alla promozione del nostro territorio, delle sue bellezze artistiche, culturali e della sua enogastronomia, basti citare la campagna promossa sui quotidiani milanesi per weekend a Piacenza con soggiorno, ed ingresso gratuito nei musei della nostra città. L’Albergo Roma, quindi, non solo era un vanto per la nostra città, ma grazie ad Elena e Piero era anche un punto di riferimento per tanti colleghi che si confrontavano quotidianamente con loro per trovare sinergie e soluzioni ai vari problemi.

Detto ciò però mi pare altrettanto significativo ed importante cercare di capire le motivazioni che hanno spinto i Prati a prendere questa, reputo dolorosa decisione, e, fra le tante, immagino i costi di gestione di una tale attività.

Già, qualcuno penserà, chiudono perché non si accontentavano di quel che guadagnavano, ma chi è a contatto con il settore alberghiero sa certamente che le cause sono ben altre e, fra queste una fiscalità asfissiante, un costo del lavoro opprimente, tantissime voci di spese per le varie incombenze burocratiche oggi non più sostenibili con il calo di domande per i soggiorni, anche del turismo di affari, dovuto alla crisi economica.

L’augurio che come Presidente di Asshotels faccio a Piacenza è quello di un veloce recupero di questa importante struttura alberghiera soprattutto in funzione di Expo 2015. Doveroso da parte mia è altresì esprimere la contrarietà degli albergatori aderenti ad Asshotels sull’ipotesi di inserire anche a Piacenza la tassa di soggiorno per i turisti. Siamo contrari in quanto andremmo a chiedere ai visitatori e turisti di pagare senza in realtà offrire loro servizi decenti come ad esempio wi-fi in tutta la città, i servizi igienici pubblici pressoché inesistenti ed ancora cartine e mappe della città, tanto per citare alcuni esempi.

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Con questo il Comune verrebbe sopperire alla mancanza di circa 200 mila euro, obiettivo che a mio avviso potrebbe essere raggiunto guardando meglio nelle pieghe del bilancio e reperire al suo interno i possibili interventi di spending review finalizzati ad eliminare le spese improprie e gli eventuali sprechi. Ulteriore motivo del nostro no al balzello della tassa di soggiorno è che i turisti andrebbero incentivati e, non fatti pagare per venire a Piacenza. Quel po’ di appeal che abbiamo è riferito ad un turismo mordi e fuggi che l’introduzione della tassa affosserebbe ancora di più. Chiediamo, quindi di riparlarne nel 2016 e di mettere in stand-by il balzello per quest’anno. Non è con “interventi tampone”, come l’imposta di soggiorno, che si risolve il problema della carenza di risorse pubbliche e, più in generale, dell’economia locale. Occorre, a mio modesto avviso, ripensare l’impostazione generale della promozione turistica della città perseguendo una strategia di crescita solidale, che non privilegi alcuni settori a danno di altri e che sappia avviare soluzioni di medio e lungo termine condivise da tutte le categorie economiche.

Detto questo Asshotels e Unione Commercianti sono disponibili a collaborare con l’Amministrazione Comunale per mantenere un livello generalizzato di benessere e servizi sociali di elevata qualità per tutti. Tornando, in chiusura, all’addio dei fratelli Elena e Piero Prati all’attività alberghiera, è doveroso da parte mia e dei soci di Asshotels ringraziarli per i tanti anni dedicati al mondo della recettività con professionalità e vero senso dell’ospitalità, qualità che gli sono state riconosciute da migliaia di ospiti più o meno illustri».

       

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