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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sul treno con un'ascia, romeno denunciato

Nella serata del 22 aprile alla stazione di Piacenza. A bloccarlo le volanti e la mobile

Un romeno è stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti all’offesa. L'uomo era salito a bordo di un treno diretto a Milano ma fermo in stazione a Piacenza con un’ascia. A dare l’allarme al 113 verso le 22 del 22 aprile un passeggero che era bordo del convoglio e che ha visto l’arma spuntare dai pantaloni dell’uomo. Sul posto si sono precipitati i poliziotti delle volanti e quelli della Mobile che, una volta a bordo del treno e raggiunto il vagone dove si trovava lo straniero, l’hanno bloccato e disarmato prima che la situazione potesse degenerare. 

È senza fissa dimora e ha diversi precedenti per furto e reati contro la persona. Non era violento né ha minacciato i passeggeri tuttavia non ha saputo dire il motivo per cui avrebbe dovuto andarsene in giro con un'ascia lunga quasi 40 centimetri né dove fosse diretto. 

I COMMENTI AL FATTO

«Troppo spesso il personale frontline delle aziende di trasporti passeggeri è lasciato solo e costretto ad affrontare situazioni rischiose, che non di rado sfociano in vere e proprie aggressioni. Necessitano immediati provvedimenti di istituzioni e aziende: serve un maggior supporto al personale, tornelli nelle principali stazioni (così come avviene negli aeroporti) e un potenziamento delle squadre di scorta e di protezione aziendale. Gli episodi che si sono verificati sui convogli ferroviari, sugli autobus e nei pressi delle stazioni della nostra regione ne sono una chiara e incontestabile dimostrazione». E’ questo l'ennesimo grido d'allarme lanciato da Aldo Cosenza, segretario regionale della Fit Cisl Emilia-Romagna, dopo la notizia un’ulteriore aggressione che si è registrata ieri sera alle 21 circa sul treno 10884 di Trenord ai danni di un capotreno in partenza dalla stazione di Piacenza in direzione Milano. Un episodio che poteva avere conseguenze molto più gravi, in quanto l'aggressore era in possesso di un’ascia. «Solo mercoledì scorso abbiamo denunciato il grave fenomeno delle aggressioni con la notizia di altri lavoratori aggrediti a bordo dei convogli nella stessa giornata, a cui vanno sommati i diversi episodi ai danni del personale a bordo dei bus. Ora basta», rincara la dose Cosenza. «Da tempo – continua il sindacalista – abbiamo richiesto un deciso intervento delle istituzioni, e ciò sia a livello nazionale negli incontri con il Ministero delle Infrastrutture, sia a livello regionale. Tuttavia, nonostante le nostre continue sollecitazioni, il confronto con le istituzioni e aziende non c’è. Tanto che finora non è ancora stato predisposto un reale piano di prevenzione e sicurezza né per gli “addetti ai lavori”, né per gli utenti, con il solo risultato finale della totale inefficacia delle poche soluzioni adottate. Al di là della situazione generale ancora complicata, ricordiamo che le aziende devono garantire l’incolumità fisica e morale dei lavoratori, così come previsto nel codice civile e dai principi della Costituzione italiana». «Ma ora i limiti sono stati ampiamente superati, per questo chiediamo alle aziende di costituirsi parte civile, in modo che i lavoratori vittime di un'aggressione possano intervenire nel processo penale contro l’aggressore per chiedere che quest’ultimo sia condannato non solo alla pena prevista dall’ordinamento, ma anche al risarcimento dei danni (sia morali sia materiali) subiti in conseguenza del reato», conclude il leader regionale della Fit Cisl E-R.

«Serve maggiore impegno – interviene anche il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fd’I) - per la sicurezza sui treni e nelle stazioni. Quanto avvenuto ieri sera a Piacenza ne è la dimostrazione: troppo spesso il personale che sta agli sportelli o a contatto con il pubblico in altra maniera è solo, abbandonato e a rischio. La Regione deve intervenire sul governo perché nelle stazioni sia potenziata la presenza della Polizia e dei sistemi di videocontrollo».

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