«Sulla montagna piacentina telefonare è un lusso»
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un frequentatore dell’Alta Valnure. Una riflessione amara sulla montagna piacentina e il suo divario tecnologico dal resto del territorio Piacentino.
«Egregio direttore, sono un cosiddetto villeggiante dell’Alta Valnure. Le scrivo per parlare del rapporto tra montagna e, chiamiamola, tecnologia. Il mio è uno sfogo che vuole scuotere la politica locale a impegnarsi nelle piccole cose. È divertente leggere sui media locali concetti altisonanti, espressi da profondi conoscitori del vivere quotidiano, come “territorio smart”, quando si fa più fatica a telefonare da sopra Farini rispetto alla Cina. In buone parti dell’Appennino piacentino è ormai diventato un vero e proprio lusso telefonare e poter ricevere telefonate su un cellulare. Frequento l’Alta Valnure da anni e mai come in questa estate 2016 mi sono accorto che Bettola, Farini e Ferriere fanno parte di una terra di mezzo. Non si riesce a telefonare – figuriamoci a navigare su internet – nel 2016: non nei boschi al confine con la Liguria in Valdaveto, ma in frazioni popolate anche da trenta abitanti. Proprio il sindaco di Bettola Sandro Busca, durante l’ennesimo episodio di maltempo dell’inverno, lamentava che – essendo sul luogo della frana - non riusciva a telefonare ed avvertire nessuno, né a dare allarmi di alcun tipo. Bene, la massima autorità locale va in una frazione del suo comune e da lì non riesce a comunicare…Trovo questo aspetto francamente scandaloso. Hai voglia poi a telefonare in pianura e comunicare di notte che sta cadendo un quantitativo d’acqua spropositato in poche ore…
Qualcuno potrà controbattere che per molti può essere bellissimo non essere disturbati da whatsappate, messaggini sms e telefonate varie. Però mi chiedo come si possa vivere, lavorare e fare impresa in un territorio così. Come possono gli abitanti della montagna vivere alla pari degli altri se non hanno queste opportunità di connessione con il mondo.
Rimango inoltre allibito dalla questione Canone Rai. In montagna l’evasione del canone è sempre stata abbastanza alta – mi pare che oltre la metà degli abitanti non pagasse il Canone negli anni scorsi – mentre ora è diventata obbligatoria, grazie alla novità introdotta dal Governo Renzi. “Pagare tutti per pagare meno”, dice Renzi. Giustissimo, però non capisco perché si debba pagare per un servizio molto più che dimezzato. Nel ferrierese è già molto ricevere Rai1, Rai2, Rai3 e Rainews24. Di Raisport nemmeno l’ombra. La Rai si è svenata per acquistare i diritti delle Olimpiadi di Rio: perché un abitante e villeggiante delle frazioni di Bettola, Farini e Ferriere – che paga il canone in bolletta - non può vedere le avventure sportive di un evento così bello come i Giochi?
Dulcis in fundo: diversi residenti del ferrierese mi hanno raccontato che durante gli ultimi due inverni si sono verificati frequenti e lunghi episodi di black-out di corrente elettrica, che hanno provocato disguidi ad imprese e complicato la vita di molti anziani. Insomma, facile parlare di montagna durante conferenze stampa, meeting e assemblee di partito e di associazioni di categoria. Bisogna poi scontrarsi con il quotidiano della montagna: qua le cose non migliorano, semmai peggiorano. È tempo che la Politica – quella con la P maiuscola – pensi ad aiutare gli abitanti della montagna a rimanere qui, e i villeggianti e turisti a continuare a frequentarla».