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Cronaca

La giunta "taglia" le merende, sindacati e Coldiretti non ci stanno

Nota di Cgil, Cisl e Uil di Piacenza alla luce della volontà dell'Amministrazione Comunale di Piacenza di procedere al taglio delle merende nelle scuole materne. Anche Coldiretti critica il provvedimento che farà risparmiare 40mila euro

La giunta Dosi ha deciso di risparmiare 40mila euro all'anno destinati alle merende dei bambini delle scuole materne. Il primo cittadino ha motivato la scelta sostenendo che buona parte del cibo in questione - che farebbe parte della merenda pomeridiana delle ore 16 -  finiva "sprecato”. Da qui l'idea di tagliare la merenda dei bimbi, che porterà un ingente risparmio in dote al bilancio comunale. Il provvedimento sarà attivo già da questo inizio di anno scolastico: l'idea della giunta non è però piaciuta ai sindacati e a una parte della politica cittadina. Rimane inoltre invariata il costo della retta per le famiglie.

«In relazione alle notizie diffuse dagli organi di stampa - hanno affermato in una nota Cgil, Cisl e Uil - circa la volontà dell'Amministrazione Comunale di Piacenza di procedere al taglio delle merende nelle scuole materne per produrre risparmi nell'ambito della spending review del Comune, pur ritenendo noi che sia possibile avviare forme di razionalizzazione per evitare sprechi o per migliorare organizzazione ed efficienza nello svolgimento delle varie fasi educative che compongono la giornata scolastica degli alunni delle scuole dell'infanzia, chiediamo che le eventuali variazioni nei servizi offerti siano rispettosi delle reali esigenze rilevate nelle scuole e che non possano costituire motivo di discriminazione fra gli alunni». «A tal fine - prosegue la nota - unitamente alle categorie del Comparto Scuola valutiamo indispensabile che vi sia il coinvolgimento della Commissione Mensa comunale che vede la presenza di insegnanti in rappresentanza delle scuole e di genitori e, comunque, l’avvio di una fase di ascolto e consultazione che favorisca la più ampia partecipazione dei soggetti direttamente coinvolti. Solo con la partecipazione diretta degli operatori che realizzano ogni giorno il servizio e dei portatori di interesse si potranno eliminare gli eventuali sprechi e riorganizzare adeguatamente il servizio».

COLDIRETTI: «No all’abolizione della frutta nelle scuole materne»

Alla spendig review che abolisce la merenda pomeridiana a base di frutta degli asili comunali, Coldiretti dice no. Alla vigilia della presentazione del progetto di Educazione alla Campagna Amica, con il quale Coldiretti porta l’educazione alimentare nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di tutta la provincia e che quest’anno arriva alla sua 14° edizione, la diffusione della decisione presa dalla giunta comunale è una doccia fredda che manda un segnale negativo non solo ai bambini ma a tutta la comunità. «In questi anni il sistema scolastico - afferma Cinzia Pastorelli  responsabile del progetto di Educazione alla Campagna Amica - si è fatto promotore del cambiamento delle abitudini alimentari per promuovere un più corretto stile di vita dei ragazzi anche decidendo di fornire la merenda a base di frutta, e per questo la decisione di abolirla ci sembra un segnale negativo e un regredire rispetto ai passi in avanti fatti in questi anni con fatica e tenacia. Con il nostro progetto dal 2001 ad oggi abbiamo incontrato oltre 30.000 bambini, un lavoro enorme in vista del futuro, incentivando la consapevolezza dell’importanza del rapporto cibo-salute al quale va dato un seguito in termini di buon esempio». «Comprendiamo le necessità del Comune di contenere le spese ed apprezziamo la volontà di ridurre gli sprechi - aggiunge Massimo Albano - direttore di Coldiretti Piacenza, ma abolire la merenda non può essere la soluzione: sulla salute dei ragazzi non si può risparmiare e l’educazione alimentare deve passare anche dalla scuola e nell’insegnare ai bambini, per esempio, che al cibo va dato un valore e che non va sprecato. Occorre dare il buon esempio per affrontare il sostanziale calo del 18 per cento dei consumi degli alimenti importanti per la salute come frutta e verdura che si è verificato, toccando nel 2013 il minimo da inizio secolo, con le famiglie costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno nel carrello, rispetto al 2000». Un calo preoccupante poiché la raccomandazione del Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana e quella di mangiare più volte al giorno frutta e verdure fresche per un totale a persona di almeno 400 grammi, ma in Italia la quantità consumata è scesa purtroppo al di sotto, con situazioni più preoccupanti proprio per i bambini, categoria più fragile che va tutelata. «Decidiamo ogni anno di andare nelle scuole, concludono i due, per parlare di agricoltura, di km zero, di stagionalità e di rispetto per l’ambiente, lo facciamo perché la scuola può essere il volano per il cambiamento, crediamo che in ogni bambino risieda un seme di speranza sul quale valga la pena scommettere. Sempre».

 L'INTERVENTO DI MASSIMO POLLEDRI - "Se di bufala o di colpo di calore estivo forse è presto per poterlo dire, ma pare inequivocabile che la decisione di tagliare le merendine ai bambini assume i contorni del grottesco e la dice lunga su lungimiranza e capacità della Giunta". Ad affermarlo è Massimo Polledri già deputato ed ora consigliere comunale di Piacenza. "Grave che si butti via il cibo. Mia madre mi ha insegnato a non farlo. Ma l'alternativa non può essere negarlo a tutti. Se vogliono risparmiare quella cifra spendano meno per esempio sul festival del Diritto o mandino a casa loro gli ospiti dell'ex-Ferrhotel tuttora mantenuti dal pantalone piacentino. Sui bambini inviterei la amministrazione a non scherzare : togliere loro il pane di bocca non mi pare bello".

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