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Cronaca

«Tampone per trecento sanitari piacentini». Ecco i servizi che saranno garantiti nei prossimi giorni

Si tratta di operatori sanitari venuti in contatto con i pazienti risultati positivi o che hanno avuto esposizione al coronavirus. Ausl per una settimana ha interrotto una serie di prestazioni in tutta la provincia

Dalla mattinata di domenica 23 febbraio l’Azienda Usl di Piacenza ha valutato circa 300 professionisti sanitari per stabilire una gradualità di rischio rispetto a coloro che sono venuti in contatto con i pazienti risultati positivi o che hanno avuto esposizione al coronavirus. «Alcuni sono stati sottoposti al tampone – si legge in una nota -. Tutti quelli che sono stati ritenuti idonei e senza sintomi sono stati reimmessi in servizio. Per gli altri sono scattate misure cautelative di isolamento domiciliare fiduciario, così come previsto dalle misure del Ministero della Salute».

Nel frattempo Ausl ha interrotto per una settimana, indipendentemente della provenienza geografica della persona, sull’intero territorio della Provincia: tutte le prestazioni programmate, chirurgiche e ambulatoriali, salvo quelle ritenute non differibili; le attività di libera professione in ospedale e sul territorio; le attività di screening; gli interventi chirurgici programmati non urgenti e rinviabili (ognuno dei pazienti interessati sarà avvertito dai nostri uffici. Rimangono confermate le prestazioni e gli interventi considerati urgenti, e quelli che non possono essere rimandate); le vaccinazioni in età pediatrica, adolescenza e adulti; i prelievi di sangue e le prestazioni diagnostiche, salvo quelle valutate non differibili dal medico di famiglia; le attività degli ambulatori della cronicità nelle Case della Salute; l’attività dell’Ufficio patenti; le prenotazioni agli sportelli unici dell’Azienda Usl sul territorio, salvo quelle urgenti e indifferibili.

Non saranno invece sospese: le medicazioni post chirurgiche, le visite di controllo e le prestazioni post dimissione; visite e controlli calendarizzati per le donne in stato di gravidanza, sia in ospedale, sia nei consultori; la distribuzione diretta dei farmaci negli ospedali e negli ambulatori dedicati specialistici; i controlli dei pazienti con anticoagulanti della vitamina K (con misurazione dell’INR); i controlli per i pazienti insulinodipendenti; le sedute di dialisi; visite e terapie oncologiche; le cure palliative; le attività degli ambulatori della Psichiatria, della Neuropsichiatria infantile e del Sert, ma solo per l’erogazione di terapie e interventi urgenti, per i quali è richiesto un contatto telefonico; le attività di vigilanza della Sanità pubblica; le donazioni di sangue.

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