Accusa di peculato a Botti: "Pranzi e cene a spese di Tempi spa"

Peculato. Cene e pranzi pagati con la "carta di credito aziendale", nonostante i "periodi di ferie". E' questa un'ipotesi di accusa che potrebbe essere mossa dalla procura della Repubblica di Piacenza a Paolo Botti, ex presidente di Tempi e al suo vice Pier Luigi Scaglioni.

"CENE E PRANZI ANCHE IN VACANZA" - Le indagini, infatti, portate avanti dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza hanno preso di mira alcuni "scontrini" di cene e pranzi "pagati a spese dell'azienda": da quanto è emerso - sottolinea il quotidiano Libertà con un articolo a firma di Michele Rancati - pare che le carte di credito siano state utilizzate anche in "periodi di ferie", e in località "non inerenti all'attività lavorativa", dunque oltre le necessarie "spese di rappresentanza" per incontri istituzionali e altro. Tempi spa, ricordiamo, è un'azienda pubblica: l'utilizzo in maniera impropria dei fondi è reato.

LA DIFESA: "ACCUSE FALSE, POSSO DOCUMENTARE TUTTO" - Botti si difende dalle accuse mosse proprio dalle pagine del quotidiano di via Benedettine: "Chiarirò con gli inquirenti al più presto la mia posizione. Le spese erano tutte per occasioni istituzionali e di rappresentanza, nulla che abbia a che fare con la sfera privata. Ho documentato tutto meticolosamente nei bilanci aziendali. Le spese di rappresentanza di Tempi spa erano bassissime, tutto questo proprio per non gravare sul bilancio. Mai nulla è stato fatto per occasioni non lavorative, e perlopiù mai in locali di lusso. Spero di avere la possibilità di dimostrare tutto ciò".

PERIODO NERO - E' un'altra tegola che cade su Paolo Botti, finito nella bufera insieme a Gianni Salerno (ex segretario cittadino Cisl) per presunti "prelievi" dai conti intestati ai metalmeccanici. Proprio Botti, poco tempo fa, ha lasciato la guida di Tempi rassegnando le dimissioni dall'azienda di trasporto pubblico.