Tentano di rapinare una coppia, un mese dopo minacciano una banda rivale Li ha traditi la pistola
I due fatti erano avvenuti a più di un mese di distanza ed erano ancora ignoti gli esecutori. Sono state le indagini del nucleo radiomobile dei carabinieri a trovare il collegamento e a dare i nomi agli aggressori. Il punto debole? La pistola: è l'arma il filo di Arianna che collega i due reati
Sarmato, 4 marzo 2009. Fra due bande di stranieri si accende la lite, legata allo spaccio di stupefacenti. È tarda sera, nella piazza del paese. Dalle parole, si passa alle minacce. Uno dei due gruppi tira fuori una pistola.
Due uomini speronano la macchina, la denuncia è contro ignoti |
Qualcuno chiama i carabinieri, ma i ragazzi si dileguano. Hanno l'accento dell'est. Partono le indagini del nucleo radiomobile dei carabinieri. Da ieri, tre dei sovversivi, fa cui quello che teneva in mano la pistola, hanno un'identità. I carabinieri, al comando del capitano Helios Scarpa, li hanno intercettati e denunciati per minaccia aggravata dall'uso di armi in concorso.
Si tratta di un ragazzo rumeno di 23 anni, domiciliato a Piacenza, disoccupato. Secondo le ricostruzioni dei militari era lui a tenere l'arma, minacciando il gruppo rivale. Con lui, un ventunenne albanese, operaio a Borgonovo e un moldavo di 19 anni, anche lui operaio residente a Sarmato. Sono tutti pregiudicati.
E' la pistola a inchiodare i due: l'hanno usata anche un mese dopo, era senza tappo rosso |
Punto di raccordo dei due episodi, la pistola. È l'arma, l'anello debole della catena che ha portato a dare un nome anche ai rapinatori di gennaio. Si tratta del ragazzo albanese e del ventitreenne rumeno, nuovamente denunciati. Questa volta, per tentata rapina aggravata in concorso.
La pistola, i carabinieri, l'hanno trovata nella casa piacentina del giovane rumeno, insieme ad una quindicina di grammi di hashish, già diviso in dosi. Ad aprire la porta ai militari, una connazionale di 38 anni, ballerina spogliarellista. Ha tentato in tutti i modi di dissuadere i carabinieri dalla perquisizione, negando anche la presenza di una pistola in casa. Che invece c'era.