Tnt, dopo 7 ore arriva l'accordo. Cobas: «Continueremo a lottare con voi»
Dopo 7 ore di confronto alla Camera del lavoro si è arrivati ad un accordo tra Gesco, sindacati e lavoratori. In serata esplode la festa dei facchini davanti ai cancelli della Tnt piacentina
Dalle 14 alle 21 di ieri 27 luglio. Tanto è durato il tavolo alla Camera del Lavoro tra Gesco Nord, sindacati e lavoratori che ha, o dovrebbe, andare a "chiudere il cerchio" della vertenza Tnt. Tutto era iniziato l'8 luglio, per riprendere il 14 con il blocco dei cancelli, lo sciopero e il "picchetto" di un centinaio di ragazzi nordafricani, facchini alla Tnt, che protestavano contro la mancata applicazione del contratto nazionale di lavoro nella sede piacentina della multinazionale.
L'incontro di ieri ha reso ufficiale quello che si era già deciso in Prefettura durante il vertice con il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino: conferma degli attuali livelli occupazionali, applicazione per tutti i dipendenti del contratto nazionale "Trasporti e Logistica" (con 13esima, 14esima e festività mese per mese). E' stata anche prevista la possibilità per i lavoratori, che lo vorranno, di ricevere da parte dell'azienda e delle coop un modulo (con in allegato la busta paga) nel quale verrebbero trascritte e conteggiate le ore effettive di lavoro. Questo per permettere ai sindacati di verificare la corrispondenza tra ore lavorate e retribuite.
«Questo è il primo gradino di una lunga scala verso il raggiungimento di condizioni di lavoro "legali" ed umane, non ci fermeremo qua. Siamo e saremo sempre con voi» così Aldo Milani (Cobas) ha parlato ai ragazzi davanti ai cancelli della Tnt, prima che esplodesse la festa. E continua: «Abbiamo fatto il primo passo, adesso continueremo la nostra battaglia per verificare se effettivamente verranno rispettate tutte le condizioni dell'accordo». Dopo il discorso, al grido di "Cobas Cobas" e "Aldo Milani" i ragazzi hanno espresso la loro gioia e la loro felicità con canti e balli davanti ai cancelli della Tnt in via Dossarelli. Si chiude qui quindi il primo atto del "Caso Tnt". Ora aspetteremo il secondo.
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