«Tre notti nei boschi cibandosi di ciliegie». Così Madalina ha trascorso i giorni lontana da casa
Il maggiore Emanuele Leuzzi e il maresciallo Raffaello Gnessi dei carabinieri, insieme al sindaco Quintavalla, hanno fornito i particolari della vicenda che per giorni ha provocato apprensione tra i cittadini di Castelvetro Piacentino
«La ragazza preferiva muoversi di notte – ha spiegato il maresciallo Raffaello Gnessi – per non farsi notare dall’elicottero che di giorno sorvolava la zona. Si cibava e si abbeverava con quello che trovava in giro e nei campi in cui si nascondeva. Si è vista braccata dalle ricerche, dalle persone che si sono mobilitate per lei e immaginava il dolore di chi le vuole bene e le è vicino, in particolare i genitori, mamma Veronica e papà Iosif». «È una ragazzina molto sensibile - è stato aggiunto -: da sempre teneva un diario della sua vita e anche nei giorni trascorsi sola fuori casa, si annotava ciò che faceva nel corso delle ore. Alcuni pensieri belli, altri spiacevoli che l’hanno convinta a fare rientro a casa».
«La ragazza era in stato confusionale quando è tornata e quando è stata sentita nella mattinata del 3 giugno dai militari di Monticelli – ha detto il maggiore Leuzzi -. Al suo rientro era vestita allo stesso modo del giorno della scomparsa, piena di punture di insetti a causa delle ore trascorse nei boschi lungo le rive del Po. In caserma è arrivata con lo zaino verde chiaro che non ha mai abbandonato in questi giorni e che le sarebbe servito per andare a scuola la mattina del 30 maggio».