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Cronaca Via Dante / Via Rodolfo Boselli

«Se rivuoi l'iPhone dammi 200 euro». Arrestata una mamma

Una piacentina era stata derubata del suo melafonino mentre faceva spesa da Zara. Il cellulare è stato rintracciato grazie all'applicazione di Apple che permette di geolocalizzarlo in caso di furto. In manette è finita una nigeriana di 35 anni

Una ragazza di 20 anni di Bobbio ha ritrovato l’iPhone che le era stato appena rubato grazie all’applicazione Apple che permette la geolocalizzazione del telefonino in caso di furto: un programma che consente di vedere la posizione del proprio terminale in tempo reale su una cartina geografica.

Ma la vera curiosità è un’altra: la ladra era una donna nigeriana di 35 anni, madre di un bambino di pochi mesi, che ha pensato bene di ricattare la proprietaria del cellulare chiedendole un riscatto di 200 euro per riavere il suo amato melafonino. All’appuntamento si sono presentati ovviamente anche i carabinieri, arrestando per estorsione la straniera che era arrivata allattando il suo piccolo che teneva in braccio. In attesa della convalida dell’arresto, la donna è stata rimessa in libertà proprio per poter accudire il figlio piccolo.

 

La piacentina si è presentata in caserma dai carabinieri in va Beverora l’altra mattina introno alle 13. Mentre faceva compere nel negozio di Zara di via Venti, qualcuno le aveva rubato il suo iPhone che teneva in borsetta. Sul cellulare aveva però attivato la funezione che si chiama appunto “trova il mio iPhone” e che permette di geolocalizzare in tempo reale il telefono rubato. I carabinieri della stazione di Piacenza Principale hanno quindi seguito sul monitor del computer la traccia del cellulare rubato, scoprendo che si trovava all’interno di un palazzo nel quartiere popolare in fondo a via Buozzi.

D’accordo con i carabinieri, la giovane piacentina ha telefonato sul suo numero e ha risposto una voce femminile che, senza tergiversare, le ha subito chiesto 200 euro per riavere il suo smartphone, fissando l’appuntamento dopo pochi minuti per lo scambio davanti a un bar d via Boselli. All’appuntamento c’erano anche i carabinieri in borghese che hanno bloccato la donna che era arrivata con il telefono. In braccio aveva un neonato che stava allattando, ma per lei è subito scattato l’arresto per estorsione. Insieme a lei c’era anche una complice che è stata denunciata per il concorso nello stesso reato. 
(Nella foto in basso, i carabinieri della stazione di Piacenza Principale)

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