Trovato con un chilo di cocaina: arrestato 60enne fiorenzuolano
Lo scorso 4 dicembre i carabinieri del nucleo investigativo hanno arrestato V.G., 60 anni di Fiorenzuola, detto "Baffone", per detenzione ai fini di spaccio: nella sua proprietà, vicino a Vernasca, è stato rinvenuto un chilo di cocaina oltre a un vero e proprio "armamentario" per il taglio. L'uomo si sospetta essere importante pedina di un grosso giro di narcotraffico
Un chilo di cocaina. Un frullatore per "tagliare" lo stupefacente, una macchina per termosaldare le confezioni, spatole, altri sacchetti di plastica, bilance di precisione. Anche un visore notturno - di uso militare, per controllare, probabilmente, occhi indiscreti - e una microspia ambientale.
E' questo il vero e proprio "bazar" per il confezionamento della cocaina che è stato trovato in una proprietà di V.G., 60 anni, nato a Fiorenzuola ma residente a Castell'Arquato, detto "Baffo" o "Baffone", arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione è stata condotta dagli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinati dal tenente Rocco Papaleo.
I VIAGGI SOSPETTI - L'uomo, nei mesi scorsi, era stato notato avvicinarsi a personaggi orbitanti il mondo dello spaccio. Viaggiava spesso all'estero, in Ghana, Paraguay, Albania e altri Paesi del Sudamerica. Venne fermato a Genova, appena sceso a terra da una nave proveniente da Barcellona, insieme a un giovane genovese: quest'ultimo fu trovato con due chili di cocaina. Ragioni sufficienti, per gli uomini dell'Arma, per effettuare un controllo presso la sua abitazione a Castell'Arquato, dove risiede insieme alla famiglia.
LA PERQUISIZIONE - I carabinieri si presentano in prima mattinata il 4 dicembre. L'uomo è spaesato, sembra titubante o nascondere qualcosa. La perquisizione viene estesa a una sua proprietà in località Gorghera di Vernasca: qui l'indagato sta lavorando per la costruzione di un'azienda agrituristica. Proprio in questi container viene trovato un sacchetto di cellophane contenente un chilo di coca. Non solo: anche un visore a raggi infrarossi, un binocolo, una microspia, cellulari con numerose schede, e una macchina per termosaldare i sacchetti (nelle foto sotto).
LE IMPROBABILI SPIEGAZIONI - Sulle prime il 60enne s'arrampica in improbabili spiegazioni; comincia dicendo che la droga «serve per uno scherzo», poi che «è un momento di crisi per l'azienda e quella cocaina serve per della altre ditte». L'uomo, infatti, è imprenditore di una fabbrica che smercia, dal Ghana ad altre nazioni, prodotti ittici e mobili etnici. Difende così i numerosi viaggi in Africa e Sudamerica: si sospetta, però, che sia legato a un grosso giro di narcotraffico internazionale.
LA FUGA NELLA NEVE - Una volta messo alle strette, approfittando di un momento di distrazione dei militari, "Baffo" tenta la fuga - sta nevicando copiosamente -, cercando di nascondersi in una radura vicina. I militari, però, dopo un breve inseguimento, lo fermano e lo ammanettano. Il gip Gianandrea Bussi, così, ha applicato per lui la misura di custodia cautelare in carcere.