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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vernasca

Trovato con un chilo di cocaina: arrestato 60enne fiorenzuolano

Lo scorso 4 dicembre i carabinieri del nucleo investigativo hanno arrestato V.G., 60 anni di Fiorenzuola, detto "Baffone", per detenzione ai fini di spaccio: nella sua proprietà, vicino a Vernasca, è stato rinvenuto un chilo di cocaina oltre a un vero e proprio "armamentario" per il taglio. L'uomo si sospetta essere importante pedina di un grosso giro di narcotraffico

carabinieri-papaleoUn chilo di cocaina. Un frullatore per "tagliare" lo stupefacente, una macchina per termosaldare le confezioni, spatole, altri sacchetti di plastica, bilance di precisione. Anche un visore notturno - di uso militare, per controllare, probabilmente, occhi indiscreti - e una microspia ambientale.

E' questo il vero e proprio "bazar" per il confezionamento della cocaina che è stato trovato in una proprietà di V.G., 60 anni, nato a Fiorenzuola ma residente a Castell'Arquato, detto "Baffo" o "Baffone", arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione è stata condotta dagli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinati dal tenente Rocco Papaleo.

I VIAGGI SOSPETTI - L'uomo, nei mesi scorsi, era stato notato avvicinarsi a personaggi orbitanti il mondo dello spaccio. Viaggiava spesso all'estero, in Ghana, Paraguay, Albania e altri Paesi del Sudamerica. Venne fermato a Genova, appena sceso a terra da una nave proveniente da Barcellona, insieme a un giovane genovese: quest'ultimo fu trovato con due chili di cocaina. Ragioni sufficienti, per gli uomini dell'Arma, per effettuare un controllo presso la sua abitazione a Castell'Arquato, dove risiede insieme alla famiglia.

LA PERQUISIZIONE - I carabinieri si presentano in prima mattinata il 4 dicembre. L'uomo è spaesato, sembra titubante o nascondere qualcosa. La perquisizione viene estesa a una sua proprietà in località Gorghera di Vernasca: qui l'indagato sta lavorando per la costruzione di un'azienda agrituristica. Proprio in questi container viene trovato un sacchetto di cellophane contenente un chilo di coca. Non solo: anche un visore a raggi infrarossi, un binocolo, una microspia, cellulari con numerose schede, e una macchina per termosaldare i sacchetti (nelle foto sotto).

LE IMPROBABILI SPIEGAZIONI - Sulle prime il 60enne s'arrampica in improbabili spiegazioni; comincia dicendo che la droga «serve per uno scherzo», poi che «è un momento di crisi per l'azienda e quella cocaina serve per della altre ditte». L'uomo, infatti, è imprenditore di una fabbrica che smercia, dal Ghana ad altre nazioni, prodotti ittici e mobili etnici. Difende così i numerosi viaggi in Africa e Sudamerica: si sospetta, però, che sia legato a un grosso giro di narcotraffico internazionale.  

LA FUGA NELLA NEVE - Una volta messo alle strette, approfittando di un momento di distrazione dei militari, "Baffo" tenta la fuga - sta nevicando copiosamente -, cercando di nascondersi in una radura vicina. I militari, però, dopo un breve inseguimento, lo fermano e lo ammanettano. Il gip Gianandrea Bussi, così, ha applicato per lui la misura di custodia cautelare in carcere.

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