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Cronaca Rivergaro

Truffe alle assicurazioni, già centinaia i patteggiamenti

Per 120 persone (che hanno ingannato sanitari del pronto soccorso e forze dell’ordine) si chiudono le indagini. Tra questi tanti piacentini incensurati

Gli “attori” non recitano più. La procura ha già notificato 120 avvisi di chiusura indagine - indicando anche le pene per i relativi patteggiamenti chiesti dalle difese - alle persone coinvolte nella maxi truffa alle assicurazioni. Altre 120 notifiche sono in via di spedizione. A finire davanti al giudice, questa volta sono i 240 imputati che avrebbero recitato una parte durante il raggiro alle assicurazione. Per chi ha scelto il patteggiamento, le pene vanno da un minimo di due mesi e mezzo a un massimo di due anni per i reati, contestati dal pm Emilio Pisante, di truffa e falso per induzione (gli imputati avrebbero infatti ingannato i sanitari del pronto soccorso o le forze dell'ordine in relazione alle “ferite” o agli incidenti che venivano messi in scena per ottenere i rimborsi). Per fingere di essere rimasti feriti o vittime di falsi incidenti stradali, gli “attori” percepivano una cifra intorno ai mille euro. E molti di loro, tanti i piacentini che si sono prestati al gioco, sono incensurati.

Alla fine di marzo, quattro delle presunte menti dell'organizzazione sono state condannate a pene pesanti: per tre di loro 12 anni e per l'ultimo 5. Il giudice ha anche disposto, a favore delle sette compagnie raggirate, un provvisionale di un milione di euro. Ma l'inchiesta partita da un'indagine dei carabinieri di Rivergaro è tutt'altro che finita. Potrebbe essere in dirittura di arrivo anche un secondo filone, che aveva portato alla luce altre truffe e coinvolto due medici. Molte le assicurazioni che sono state danneggiate dagli incidenti tarocchi messi in scena da attori che venivano pagati proprio per questo. Al resto ci pensavano gli avvocati, considerati le menti del raggiro e che saranno processati, fiduciari senza scrupoli delle assicurazioni e medici compiacenti che redigevano documenti che attestavano falsi danni fisici.

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