«Sono un turista», ha provato a giustificarsi così un albanese di 26 anni che è stato arrestato nel tardo pomeriggio del 27 marzo dal Norm (Nucleo Operativo e Radiomobile) dei carabinieri in via Dante. Il giovane è stato filmato mentre cedeva una dose di cocaina a un piacentino di 21 nei pressi di un bar. Dopo la vendita dello stupefacente è stato bloccato e portato in caserma, mentre il piacentino si è allontanato. E' incensurato ma i militari hanno scoperto che nell'ultimo anno è andato e venuto dal nostro Paese grazi a visti turistici di tre mesi, probabilmente, fanno sapere, per essere in regola e spacciare "in tranquillità" nel Piacentino. I carabinieri, però, che lo tenevano d'occhio da tempo, hanno scritto la parola "fine" alla sua permanenza in Italia. Mentre veniva interrogato, sul suo cellulare continuavano ad arrivare messaggi dal cliente. I militari hanno così dato appuntamento al giovane, che è stato fermato, identificato e segnalato alla prefettura come assuntore di stupefacenti. In questo caso, i social hanno dato una mano agli investigatori. Il 21enne aveva pagato la dose 40 euro. L’albanese è stato trovato in possesso di 300 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio, ulteriore prova della sua attività di pusher, e di una dose di cocaina pronta da spacciare.

Dopo la notte nelle celle di sicurezza del comando provinciale dell'Arma è comparso, difeso dall'avvocato Vittorio Antonini, davanti al giudice Italo Ghitti e al pm Antonio Rubino per la direttissima. Quest'ultimo ha chiesto e ottenuto il nulla osta per l'espulsione e il 4 aprile il giovane tornerà in patria (aveva già l’aereo prenotato). Ha patteggiato un anno (pena sospesa perché incensurato) e a 1800 euro di multa.