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Cronaca

Uccisione del cinghiale Agostino: chiesta l’archiviazione

Il sostituto procuratore Matteo Centini ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, aperto dopo un esposto, per «insussistenza» delle ipotesi del reato di uccisione di animali. Gli animalisti, con l’associazione Arca di Noè, avevano ipotizzato una responsabilità del sindaco

Potrebbe concludersi presto la vicenda giudiziaria legata al povero cinghiale Agostino. Il sostituto procuratore Matteo Centini, infatti, ha chiesto al gip l’archiviazione del fascicolo il 19 settembre, aperto dopo un esposto, per «insussistenza» delle ipotesi del reato di uccisione di animali. Gli animalisti, con l’associazione Arca di Noè, avevano ipotizzato una responsabilità del sindaco dell’epoca, Paolo Dosi, e avevano chiesto di verificare anche il ruolo dei cacciatori che avevano sparato. L’inchiesta della procura, però, non ha mai visto alcun indagato proprio perché non ci sarebbero stati i presupposti per un’iscrizione nel registro degli indagati.

L’animale venne abbattuto nel parco della Galleana, il 23 giugno, dopo che una squadra di cacciatori lo aveva narcotizzato, ma senza ottenere alcune effetto. Anzi, l’animale, rabbioso per le siringhe sparate, sarebbe potuto diventare pericoloso per le persone. Si decise allora per l’abbattimento.

Una vicenda, quella della mancata cattura del cinghiale, che è costata al Comune poco meno di 2mila euro. L’ultima fattura di 622,20 euro è arrivata poco tempo fa e comprendeva le spese suppletive per lo smaltimento della carcassa (dopo l’autopsia effettuata all’Istituto zooprofilattico di Parma) e un forfait di spese per rimborsare i chilometri percorsi dal professionista di Medesano (provincia di Parma) che si è occupato dell’abbattimento dell’animale, per lo smaltimento della carcassa e per rispondere di quanto avvenuto alle autorità giudiziarie.

La vicenda tenne banco per diversi giorni in città e vide schierati su due fronti i favorevoli all’abbattimento, nel nome della sicurezza, e gli animalisti, che chiedevano di rispettare l’animale e una cattura incruenta. Il dibattito assunse anche toni duri e gli animalisti protestarono anche sotto il Comune. I membri del Fronte animalista e del Movimento etico tutela animali e ambiente oltre agli slogan, ai cartelli in favore del cinghiale e striscioni con la scritta “assassini”, indossarono magliette con la scritta “animali liberi, aguzzini in gabbia”.

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