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Cronaca

"Un natale due volte più buono": il cioccolato di Bardini per un ospedale a misura di bambino

Le tavolette di Bardini saranno acquistabili al costo di 3,50 euro, Bardini regalerà al progetto 2 euro per ogni acquisto. L’iniziativa è già alla seconda edizione: l’anno scorso con il ricavato della raccolta fondi si sono riqualificare le sale di attesa del Centro salute donna, quest'anno lo scopo è di riqualificare alcune sale di attesa dell'ospedale

Distogliere i bambini dall'ansia di trovarsi in ospedale: questo è uno degli scopi del progetto portato avanti dall’associazione "Il Pellicano" che prevede la riqualificazione delle sale di attesa dell'ospedale di Piacenza in modo che diventino a misura di bambino: «Abbiamo cercato di creare una storia tramite la realizzazione di disegni – racconta Mariangela Spezia, de "Il Pellicano" - nella quale i piccoli che devono stare in ospedale possano sentirsi protagonisti. Grazie all’aiuto della tecnologia abbiamo potuto effettuare anche la realizzazione di questi disegni in 3D per i bambini non vedenti».

“Un Natale due volte più buono" è il nome di una raccolta fondi promossa dall'associazione "Il Pellicano Piacenza Onlus" a favore del progetto "L'ospedale cresce con noi". L'iniziativa si svolge con la partecipazione delle "Cioccolaterie Bardini".

Le tavolette di Bardini saranno acquistabili al costo di 3,5 euro e per ogni tavoletta Bardini regalerà al progetto 2 euro. L’iniziativa è già alla seconda edizione: l’anno scorso con il ricavato della raccolta fondi si sono riqualificare le sale di attesa del Centro salute donna, quest'anno lo scopo è di riqualificare alcune sale di attesa dell'ospedale per renderle gradevoli anche ai bambini.

«L'iniziativa che presentiamo oggi – afferma Luca Baldino, direttore generale dell'Ausl - è un bell'esempio di collaborazione tra pubblico e privato. L'associazione "Il Pellicano" opera insieme all'Ausl e a Bardini».

«La ditta Bardini – spiega Marina Cassinelli, moglie del proprietario dell’azienda "Bardini" - crede nell'azione nel sociale: l'anno scorso siamo stati invitati a questa iniziativa e siamo rimasti molto contenti perché in breve tempo sono state compiute azioni reali: si è passato subito dalle parole ai fatti».

Le tavolette di cioccolato saranno vendute fino al 24 dicembre nel corner allestito in ospedale al primo piano del Polichirurgico e nel negozio di Bardini (via Rio Boffalora) solo su prenotazione o nei giorni in cui saranno presenti i volontari de "Il Pellicano" (il calendario delle presenze è scaricabile sul sito www.ilpellicanopiacenza.it. 

«I bambini sono molto diretti – racconta Mariangela Spezia de "Il Pellicano"- dicono quello che pensano davvero: sono stati proprio loro a raccontarci che cosa avrebbero voluto trovare nella sala d’attesa per dimenticarsi di essere in ospedale, per avere un po’ meno paura. Per realizzare questi disegni, abbiamo coinvolto persone che dentro ad un guscio cresciuto, sono rimasti bambini meravigliosi: l'associazione "Fuori serie" ha capito subito il senso del progetto, quello di cui i bambini avevano bisogno».

«Abbiamo cercato di creare una storia – continua Spezia - nella quale i piccoli che devono stare in ospedale possano sentirsi protagonisti. Un tema importante per i bambini è il volo, il distacco dal dolore, dalla terra. I disegni parlano anche di animali, soprattutto gatti. Vorremmo fare anche gadget o riconoscimenti per i bambini che per esempio hanno subito un prelievo. Grazie all'aiuto della tecnologia abbiamo potuto effettuare anche la realizzazione di questi disegni in 3D per i bambini non vedenti. Gli artisti di "Fuori serie" sono stati scelti tra altri artisti perché sono stati giudicati i più bravi: sono retribuiti in quanto noi riconosciamo loro la professionalità».

Il "gatto matto" è il personaggio che hanno ideato gli artisti di "Fuori serie": come un amico che ti prende per mano, il "gatto matto" accompagna i bambini nella loro avventura in ospedale. 

«L'associazione "Fuori serie" e i suoi ragazzi – dice Corrado Cappa, direttore dell'Unità operativa di psichiatria - sono protagonisti in questo progetto. Abbiamo superato e la fase dell'arte-terapia e siamo arrivati nel momento in cui si sperimentano tecniche specifiche dell'arte insieme a professionisti. L'arte in questo caso è espressione diretta della condizione emozionale dell'artista. Possiamo parlare di utilità sociale dell'arte in quanto i nostri ragazzi vanno ad abbellire luoghi in cui i bambini devono stare e cercano di rendere quei luoghi meno spaventosi».

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