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Cronaca

Un nuovo ospedale da 200 milioni di euro, il Comune pensa di collocarlo alla Lusignani

L'Ausl: «Ospedale quasi alla fine del suo ciclo vitale e da delocalizzare: ci vorranno 200 milioni di euro e 6-7 anni di lavoro». Bisotti: «Ci prendiamo questa responsabilità». Il sindaco Dosi ipotizza la caserma Lusignani a Sant'Antonio come area ideale

Sembra essere definitivamente partito il percorso per un nuovo ospedale a Piacenza. Comune e Ausl accolgono con favore la proposta della Regione Emilia Romagna – espressa dall’assessore alla sanità Sergio Venturi nei mesi scorsi – di realizzare una nuova struttura che sostituisca il “Guglielmo da Saliceto”. «Stiamo definendo le tappe del nuovo ospedale – ha spiegato in una conferenza stampa a Palazzo Mercanti il sindaco Paolo Dosi -. Abbiamo già avviato i primi contatti nei mesi scorsi, che hanno però bisogno di essere sanciti da passaggi importanti. Fin dal principio con il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino, al momento della sua nomina nel 2015, abbiamo parlato del tema: l’ospedale si farà. Fino all’ultimo giorno l’ospedale attuale sarà comunque un punto di riferimento. Nell’ottobre 2015 la Regione ci ha annunciato formalmente l’avvio di questo percorso per il nuovo ospedale. Nel marzo 2016 abbiamo scritto alla Regione per avere garanzie. Tra ottobre e novembre di quest’anno sarà avviata una consultazione aperta alla cittadinanza, per avere una definizione definitiva dell’area interessata. Noi come Amministrazione ipotizziamo l’area della caserma Lusignani a Sant'Antonio, ma il tema sarà frutto di un percorso partecipato. La città si confronterà sull’area». «Vogliamo confrontarci sul territorio – ha assicurato Dosi, spiegando che la scelta del luogo è ancora tutta da prendere - per un’offerta sanitaria più moderna e che contenga i costi. Non ci sarà altro consumo di suolo nella destinazione dell’area. A grandi linee vorremmo fare questo percorso. Quando Venturi venne a Piacenza a dichiarare ciò, veniva incontro a una richiesta che il territorio aveva formulato. È evidente che il territorio deve rispondere adeguatamente a questa volontà. Noi vogliamo accelerare i tempi, pur garantendo un confronto con i diversi portatori d’interesse, e sfruttare questa occasione offerta dalla Regione, per dare risposte più adeguate ai tempi su un tema come la sanità».

«Con enorme piacere – ha detto l’ingegnere Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza -  accetto l’invito per questo percorso. Il nostro ospedale è quasi alla fine del suo ciclo di vita: ha grossi problemi di accessibilità, necessita di essere ammodernato, ha pochi spazi. Negli ultimi 15 anni è cambiato il modo di utilizzare l’ospedale. Il parcheggio inaugurato nel 2006 era capiente, oggi ci sono le code per entrare. La gente utilizza l’ospedale in maniera diversa. Dobbiamo imporci il dovere di pensare nel medio-lungo periodo: la ricostruzione di un ospedale richiede tempo, ci vorranno 6-7 anni tra progettazione e costruzione. Immaginiamo che tra 8 anni il nostro ospedale attuale sarà arrivato alla fine del ciclo vitale. La Regione si è chiesta intanto come coprire le risorse e quanti posti letto disporre. Il nuovo ospedale avrà gli stessi posti letto di adesso grosso modo, ma con una concezione più moderna e aperta, con maggiori spazi per ambulatori e visite, oltre alla degenza. Alla città il compito di decidere dove realizzarlo: insieme alla Regione noi diremo che caratteristiche dovrà avere l’area e come inserirla nel tessuto connettivo della città. La struttura dovrà essere più vivibile di quella attuale. I tempi sono maturi: la Regione arriverà abbastanza velocemente a definire i dettagli per la copertura di tre nuovi ospedali in Emilia Romagna, fra cui il nostro. L’Ausl è pronta per questa discussione».

«In questi giorni – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti - è partito il percorso partecipato sul piano operativo comunale. Partirà il terzo tavolo proprio domani dedicato alle scelte strategiche di lungo periodo: questo tema sarà fondamentale. Potremmo, vista l’urgenza e la delicatezza, estrapolare da questo tavolo una discussione ad hoc sull’ospedale. Mi sembra che oggi abbiamo colto sotto il profilo tecnico una volontà chiara: l’Ausl ci dice che il nuovo ospedale deve essere delocalizzato. L’Amministrazione comunale prende atto di questo e condivide la valutazione: ci impegneremo per individuare la nuova area. E poi dovremmo gestire gli immobili ora occupati dall’ospedale, una volta che verranno dismessi. So che ci saranno opinioni diverse dalla nostra, ma noi ci prendiamo questa responsabilità. L’Ausl ha inoltre assicurato che continuerà a investire nell’ospedale attuale fino alla fine».

Capitolo costi: l’Ausl invita a prendere questi numeri con le pinze. Baldino immagina 500-550 posti letto su una superficie più vasta (110mila metri quadrati) di quella attuale. «I costi – ha precisato il direttore generale - saranno nell’ordine dei 200 milioni di euro. Si è capito negli ultimi anni che gli ospedali non possono stare in centro, né in mezzo alla campagna». L'impegno finanziario sarà a carico di Ausl e Regione.

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