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Cronaca

Un premio dedicato agli studenti in memoria del giornalista Camillo Galba

L'associazione della stampa dell'Emila Romagna ha pensato di ricordare il giornalista piacentino scomparso l'anno scorso istituendo, nella cittadina di Conselice in provincia di Ravenna, un premio a suo nome di mille euro per i ragazzi più meritevoli della scuola media di Conselice che seguono un percorso di educazione al giornalismo

«Nove anni fa, quando è nato il monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa c’era il sindaco Maurizio Filipucci che è qui in sala e che ha poi passato il testimone a Paola Pula, e al mio posto c’era Camillo Galba (dalla platea è partito un lungo applauso, ndr) che ci ha lasciato poco più di un anno fa. Camillo ha voluto fortemente questo monumento e credeva nei valori che questo monumento rappresenta. L’Aser - l'associazione della stampa dell'Emila Romagna - ha pensato di ricordare il giornalista piacentino nella cittadina di Conselice, in provincia di Ravenna, che lui amava, istituendo un premio a suo nome di mille euro per i ragazzi più meritevoli della scuola media di Conselice che seguono un percorso di educazione al giornalismo». L’annuncio è stato dato la mattina del 1 ottobre dal presidente dell’Associazione stampa Emilia Romagna Serena Bersani, durante la manifestazione che si è svolta per celebrare il nono anniversario dell’inaugurazione del Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa (unico in Italia), organizzata da Comune, Anci, ministero dei Beni culturali, Regione, Provincia di Ravenna, Istituto scolastico comprensivo Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Federazione nazionale della stampa italiana, Ordine dei giornalisti Emilia Romagna e Aser. La pioggia ha costretto gli organizzatori a dirottare l’appuntamento da piazza della Libertà di stampa, dove si trova il monumento, al Teatro comunale.

Monumento Stampa-2Il premio intitolato alla memoria del giornalista piacentino membro della Giunta nazionale della Fnsi, verrà conferito a fine anno scolastico, «attorno alla data del 25 aprile», ha spiegato la Bersani, la quale ha ricordato che «qui Camillo Galba, proprio il 25 aprile del 2014, fece il suo ultimo discorso pubblico in occasione del 69° anniversario della Liberazione: «Un intervento bellissimo sull’importanza della bicicletta nella lotta partigiana», ha detto la presidente Aser che ha invitato i ragazzi, presenti in sala, ad andare a leggere questo intervento sul sito dell’Associazione della stampa, esortandoli a lavorare su questi temi (come è stata conquistata la libertà e come quella di stampa sia un baluardo della democrazia) «voi che avete ancora nel vostro paese testimoni importanti della Resistenza; qui ci sono ex partigiani che hanno la storia disegnata sul loro volto».

«Camillo Galba – ha concluso Serena Bersani – avrebbe avuto piacere a dare questo premio (in buoni libro, abbonamenti a giornali e altri strumenti didattici e informativi, ndr) ai ragazzi, ma penso che sia contento anche oggi, perché sento che è qui con noi».

La manifestazione si era aperta con il saluto del sindaco di Conselice, Paola Pula che ha ricordato il significato di un monumento «di cui andiamo molto fieri perché rappresenta il contributo fondamentale della lotta per la libertà che ha dato l’informazione e perché è il simbolo delle nostre radici, senza le quali siamo come foglie al vento». E’ quindi intervenuto il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso. «La libertà di stampa – ha sottolineato – può sembrare, a noi che siamo nati in periodo di pace, una cosa acquisita, ma così non è. Abbiamo qualche retaggio del passato – come l’art. 595 del nostro codice penale che prevede il carcere per i giornalisti – che della libertà di stampa non ha rispetto. Conoscere per deliberare, diceva Einaudi, e il popolo può conoscere per scegliere, per esempio i propri rappresentati negli appuntamenti elettorali, attraverso l’informazione che è libera circolazione delle idee». Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vicepresidente dell’Anci (l’associazione dei comuni italiani), ha osservato come l’arma più incisiva per liberare l’Italia sia stata l’informazione (clandestina), più efficace di mitra e cannoni. «La funzione della stampa – ha detto Ricci – la ritrovo nelle parole che cita spesso il Papa: illuminare le periferie del mondo, non solo quelle geografiche».

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