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Tradito dalla "fidaty card": denunciato per stalking dopo anni di persecuzioni

E' stato denunciato per stalking un operaio piacentino che dal 2006 aveva perseguitato una famiglia della Val d'Arda con scritte sui muri del paese, telefonate anonime, danneggiamenti delle auto. Il tutto ha avuto origine da uno screzio con il figlio della famiglia su un campo di calcio

dsc_0495Telefonate anonime a qualsiasi ora, macchine danneggiate, sacchetti di plastica pieni di escrementi e spazzatura lanciati nel giardino di casa, scritte ingiuriose su tutti i muri del paese. E'  finito un incubo, iniziato nel 2006, per una famiglia piacentina di un comune della Val d'Arda.

TUTTO NASCE DA UNA PARTITA - Per anni sono stati letteralmente vessati da un'infinta serie di gesti e di molestie che non avevano un autore. Non lo avevano almeno fino al giorno in cui il molestatore ha commesso un errore, permettendo cosi alla polizia di risalire alla sua identità. A finire nei guai è stato un operaio 47enne dello stesso paese della famiglia. Incensurato, fino ad oggi: ora infatti dovrà rispondere di atti persecutori (reato noto col nome di stalking), minacce, ingiurie e danneggiamento. A spingere l'uomo a comportarsi in questo modo pare che siano alcuni contrasti avuti con il figlio della coppia sui campi da calcio, durante tornei di calcio dilettanti.

LE PERSECUZIONI - Tutto è cominciato nel 2006 quando iniziano a comparire le prime scritte ingiuriose sui muri di edifici del paese, poi lo stalker è passato a rigare e a danneggiare continuamente le auto dei componenti della famiglia, che reagiscono sporgendo continue denunce. Successivamente è passato a lanciare sassi contro le finestre della casa, a effettuare continue telefonate anonime a qualsiasi ora del giorno e della notte, a dipingere con uno spray colorato tutte le persiane delle finestre, fino a lanciare sacchetti di plastica pieni di escrementi, spazzatura, uova marce nel giardino di casa.

TRADITO DALLA "FIDATY CARD" - Ed è proprio in uno di questi sacchetti che è stato trovato uno scontrino che ha permesso di risalire all'uomo. Già perchè dallo scontrino fiscale la squadra mobile è risalita al supermercato dove era stata effettuata la spesa con una carta fedeltà nominativa, questo e altri indizi raccolti negli anni, incrociati e verificati, hanno permesso di incastrare l'uomo. Una volta interrogato l'operaio ha ammesso parte delle proprie responsabilità. 

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