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Cronaca

Ventisei furti in due mesi anche a Piacenza, dieci arresti a Novara

I carabinieri di Novara hanno scoperto e smantellato due bande che compivano furti in diverse province del nord Italia: hanno colpito anche nel Piacentino

Ventisei furti in meno di due mesi in nove province del nord Italia, per un bottino di 400mila euro: è questo il bilancio dell'operazione Prometeo svolta dai carabinieri di Novara, che ha portato all'arresto di 10 persone.  I gruppi che agivano erano due, distinti e separati, ma con uno stesso modus operandi. Si tratta di due bande, composte da cinque membri ciascuno, di cittadini albanesi irregolari sul territorio italiano. I malviventi sono stati fermati nelle loro abitazioni a Milano prima che potessero compiere altri furti.

Il modus operandi era comune: si servivano di un'auto rubata di grossa cilindrata, in un caso una Bmw Serie 1 e nell'altro un Audi A4, con cui si spostavano velocemente sulle autostrade del nord Italia. In un caso è stata registrata una multa a oltre 240 chilometri all'ora. Una volta giunti sul luogo prescelto per il furto, uno dei malviventi rimaneva in macchina mentre gli altri scendevano per entrare nell'abitazione. All'interno delle auto sono stati ritrovati arnesi da scasso, cacciaviti, flessibili, pinze, tenaglie, mazze e walkie-talkie con cui i ladri comunicavano tra di loro, ben sapendo che i cellulari potevano essere intercettati. 

I furti sono stati compiuti tra le province di Novara, Milano, Cuneo, Biella, Piacenza, Como, Varese, Bergamo e Brescia. I carabinieri di Novara sono intervenuti prima che le due bande entrassero ancora in azione: sembra infatti che uno dei due gruppi, che aveva già agito nella zona di Trecate, stesse pianificando alcuni furti anche a Cerano e a Cameri.  Tutti e dieci sono stati fermati e attualmente si trovano in custodia cautelare in carcere, dopo la convalida del fermo. Uno di loro è stato già arrestato poche settimane fa: colto il flagranza di reato il sabato, è stato processato per direttissima e scarcerato il lunedì, dato che era incensurato. Poche ore dopo la scarcerazione ha compiuto un altro furto. La refurtiva, il cui valore raggiunge i 400mila euro tra orologi, gioielli e capi d'abbigliamento firmati, è stata quasi interamente restitutita ai legittimi proprietari. «E' stata un'operazione che ci ha visti impegnati giorno e notte per diverse settimane. Non è semplice contrastare questo tipo di reato perché è difficile prevedere dove queste bande colpiranno», ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Novara, Domenico Mascoli. 

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