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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Galleana / Via Giulio Arata

Protesta 'verde' di via Arata: indagata una manifestante

"Manifestazione non autorizzata" è l'ipotesi di reato contestata a una delle persone che lo scorso 27 febbraio hanno protestato in via Arata contro il progetto della parrochia di trasformare un'area verde in un'area attrezzata

Verde di via Arata. In scena un altro atto. Ora una manifestante è indagata per "manifestazione non autorizzata".

Questa è l'ipotesi di reato contestata ad una delle persone che il 27 febbraio scorso ha manifestato in via Arata contro il progetto che vedeva la parrocchia di San Giuseppe Operaio voler trasformare l'area verde e pubblica di via Arata in un'area attrezzata (campetto polivalente e struttura fissa). Così riporta Libertà di oggi, 22 aprile.

Il progetto aveva creato non poche polemiche e aveva diviso il quartiere, portando anche alla nascita di un comitato che si opponeva alla trasformazione dell'area. La parrocchia aveva poi abbandonato il progetto rinunciando all'area verde che aveva avuto in comodato d'uso gratuito dal Comune.

Il 27 febbraio alcune persone si erano riunite di fronte alla chiesa del San Giuseppe per protestare contro il progetto in questione con alcuni striscioni. Striscioni che la polizia municipale aveva poi fatto rimuovere dalle cancellata dell'asilo e da alcuni alberi. La manifestazione era stata assolutamente pacifica e breve.

via Arata: gli striscioni della protesta

Nonostante ciò sembra che non sia stata autorizzata. L'articolo 18 del testo unico sulle norme di Pubblica sicurezza stabilisce che: "I promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso almeno tre giorni prima al questore. Altrimenti che viola tale norma può essere punito con l'arresto fino a sei mesi e con un'ammenda da 103 a 413 euro".

Alcuni accertamenti della digos avevano portato quindi ad identificare una manifestante come presunta organizzatrice della protesta di quella domenica. Sembra che sia stata già ascoltata dalla polizia e secondo quanto si è appreso avrebbe dichiarato che quella del 27 febbraio non era una vera e propria manifestazione, ma un incontro scaturito spontaneamente nel quartiere. Lei non sarebbe l'organizzatrice dell'evento. La donna è, per ora, indagata dalla procura della Repubblica per 'manifestazione non autorizzata'.

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