Contro i portoni del centro, calci e insulti: adesso rischia il carcere
Ubriaco, ha inveito contro i portoni di via Taverna "insultandoli" e scalciando. Però doveva essere ai domiciliari. Adesso, per lui si prospetta il reato di evasione
Doveva essere in casa, agli arresti domiciliari, ma si è fatto pizzicare dalla volante della Polizia intento a prendere a calci le porte delle abitazioni di via Taverna. Per G. B., queste le iniziali del quarantottenne originario di Varese, denunciato per danneggiamento aggravato, si prospetta ora anche il ben più grave reato di evasione.
Non è infatti passata inosservata la chiassosa attività dell'uomo, in evidente stato di ebbrezza, che intorno alle 22 si accaniva contro i portoni del centro storico, verso i quali inveiva con frasi sconnesse.
Nel 2008 G. B. era stato condannato dalla Corte d'appello di Bologna a 29 anni di reclusione per reati contro il patrimonio, rapine ed evasione. Successivamente, alla fine dello scorso anno, aveva ottenuto il beneficio della detenzione domiciliare a causa di un problema di salute e la presenza di alcuni famigliari residenti a Piacenza lo aveva portato a trasferirsi nella nostra L'episodio è stato segnalato alla Magistratura.