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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

I vigili del fuoco a Errani: «Ad un anno dal terremoto non siamo ancora stati pagati»

I vigili del fuoco scrivono al presidente Errani: «Non ci siamo mai fermati da quella maledetta notte del maggio di un anno fa, dopo un anno ancora non abbiamo visto un euro, noi siamo professionisti non volontari, il nostro lavoro deve essere retribuito. Nessuna retorica, ma una rivendicazione sacrosanta del nostro diritto al salario»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera del Coordinamento Regionale USB dei vigili del fuoco nella quale si chiede di poter incontrare il presidente della Regione Vasco Errani: «Noi pompieri non ci siamo mai fermati da quella maledetta notte del maggio di un anno fa, abbiamo sopportato delle condizioni di lavoro estreme, turni massacranti da 24 ore: eravamo impegnati a soccorrere la popolazione, facevamo il nostro lavoro con la massima professionalità ed impegno, nulla da dire, ma dopo un anno ancora non abbiamo visto un euro».

Egregio Presidente,

siamo i Vigili del Fuoco che hanno aiutato con la loro opera i terremotati dell’Emilia, Lombardia e Veneto. Il giorno 28 maggio saremo sotto i suoi uffici con un presidio per denunciare la grave situazione del soccorso in questo Paese, nel particolare in questa regione, ad un anno dal terremoto si pone l’obbligo di alcune riflessioni, alle quali Lei in qualità di Presidente di regione e di cittadino non può esimersi dal partecipare. Le daremo una rapida fotografia della situazione attuale, dalla quale emergerà l’urgenza di una presa di coscienza da parte di tutte le istituzioni, onde evitare che possano verificarsi eventi ai quali Noi vigili del Fuoco non saremo più in grado di dare una risposta adeguata. Le chiediamo dunque di accogliere una nostra delegazione la mattina del 28 così da farsi un’ idea chiara dei problemi maggiori che attanagliano la macchina del soccorso, per aiutarci a trasmettere il nostro disagio alle altre forze politiche del territorio.

Lei Errani ha la responsabilità anche di Commissario per la ricostruzione, Le ricordiamo che ancora oggi sono molte le squadre di Vigili del Fuoco impegnate nei comuni colpiti dal sisma, Noi “Pompieri” non ci siamo mai fermati da quella maledetta notte del maggio di un anno fa, abbiamo sopportato delle condizioni di lavoro estreme, turni massacranti da 24 ore: eravamo impegnati a soccorrere la popolazione , facevamo il nostro lavoro con la massima professionalità ed impegno, nulla da dire, ma dopo un anno ancora non abbiamo visto un euro, noi siamo professionisti non volontari, il nostro lavoro deve essere retribuito. Nessuna retorica, ma una rivendicazione sacrosanta del nostro diritto al salario.

Oltre questo vogliamo parlare di Protezione Civile e del suo futuro. Il DL 59/12 aveva forse l’intenzione di limitare gli scandali che avevano coinvolto i vertici della Protezione Civile, ma nei fatti ha peggiorato il sistema, vogliamo dunque cogliere l’occasione di presentarle un progetto alternativo, mirato a creare un nuovo modello di Protezione civile efficiente ed efficace, degno di un Paese moderno quale l’Italia dovrebbe essere.

Abbiamo già chiesto un anno fa di incontrarla su questo tema, in occasione del convegno a Grosseto sul disastro della Concordia promosso dalla nostra organizzazione sindacale, possiamo comprendere che allora i problemi del sisma le abbiano impedito anche solo di risponderci, ma martedì saremo sotto il suo ufficio e ci auguriamo che non lasci che a separarci siano un paio di rampe di scale, altrimenti dovremo veramente pensare che il Presidente di una importante regione come l’Emilia Romagna si disinteressa a temi fondamentali come quello del soccorso ai propri cittadini e che la politica e le istituzioni non sono più in grado di capire le priorità di questo Paese, rischiando di lasciarsi sfuggire l’occasione di dimostrare a tutti, lavoratori e cittadini, che la distanza che sempre più si avverte con i nostri rappresentanti può essere colmata.

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