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A Palazzo Galli sino al 25 giugno l’omaggio a Gustavo Foppiani a trent'anni dalla morte

Aperta a Palazzo Galli-Banca di Piacenza la mostra organizzata dall'Associazione Culturale Galleria delle Visioni per ricordare il grande pittore Gustavo Foppiani a a trent'anni dalla sua morte

Aperta a Palazzo Galli – Banca di Piacenza la mostra organizzata dall’Associazione Culturale Galleria delle Visioni per ricordare il grande pittore Gustavo Foppiani a a trent’anni dalla sua morte. L’esposizione, che allinea 42 sue opere e l’omaggio di 17 artisti, è visitabile nei giorni: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e il sabato dalle ore 16 alle 19.

All’affollata cerimonia inaugurale si sono succeduti gli interventi dell’ avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo dell’Istituto bancario, della figlia dell’artista Paola che ha ricordato momenti importanti della vita del padre e dei pittori Armodio e Bertè, che hanno  raccontato il Foppiani artista, collega ed amico.

Gustavo Foppiani, ha affermato la giornalista Tiziana Pisati, non era solo un grande artista. Era una gran brava persona, Era “il maestro” (con l’articolo determinativo), il maestro di pittura, ma anche di vita per le persone che hanno avuto la fortuna di condividere tanti di quei giorni di magica “leggerezza”, di soavità fuori dai rumori del mondo, nel suo studio. L’associazione culturale Galleria delle Visioni ha voluto dedicargli in segno di affetto e riconoscenza, questa mostra perché ci sono debiti che vanno saldati. “Come ha detto lo scultore Giuseppe Tirelli, anima e ideatore di questo gesto d’amore per Gustavo, nessuna pretesa di fare un’antologica perché mancano le litografie dell’elefante Rosso, gli acquerelli, altri tasselli importanti, l’intento è stato quello di rendere onore a un grande artista”.

I dodici artisti che hanno appositamente creato un’opera dedicata a Foppiani sono Angela Arduini, Simonetta Bricchi, Stefano Canepari, Paola Foppiani, Alberto Gallerati, Luigi Gatti, Valter Lusardi, Gaetano Peratici, Giuseppe Schenardi, Giuseppe Tirelli, Roberto Tonelli e Gianni Zambianchi. La mostra fornisce il profilo ricco di sfaccettature di un grande artista, eclettico, a tratti misterioso e sfuggente, ma soprattutto refrattario nei confronti di ogni genere di etichetta che si volesse apporre alla sua arte. L’allestimento è articolato in sezioni: i dipinti di Foppiani disposti in progressione cronologica; le opere che gli artisti hanno creato ispirandosi al Maestro.

Gli organizzatori hanno espresso grande riconoscenza alla Banca di Piacenza per l’ospitalità a palazzo Galli e per la realizzazione del catalogo; a Giovanni Faccenda e Vittorio Sgarbi per il generoso contributo critico; ai collezionisti che hanno messo a disposizione i lori quadri. E ancora ad Armodio, Carlo Berté e Gianni Tagliaferri amici di Foppiani con i quali lui condivideva lo studio di via Campagna 43 (che la mostra ha parzialmente ricostruito), a Gian Paolo Ultori che ha supportato la fase organizzativa, a Gianluigi Tambresoni e allo Studio E Tre per l’allestimento della mostra e la progettazione del catalogo; a Franco Spaggiari che da anni col Museo MIM sostiene l’arte piacentina ed i suoi artisti.

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