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«A Piacenza grande progetto culturale internazionale con il ritorno di Klimt»

Negli spazi della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e dell'Xnl la mostra "Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo". oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa

Negli spazi della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e dell'XNL - Piacenza Contemporanea, il 12 aprile apre al pubblico la mostra 'Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo', il racconto di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell'arte del primo '900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese: Gustav Klimt.

Oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, Ca' Pesaro-Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia, i musei di Linz, Innsbruck e molte altre. La mostra, curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia, vuole festeggiare il ''ritorno a casa'' del Ritratto di Signora (1916-17) di Klimt - dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi poi ritrovato nel 2019.

Il percorso espositivo muove dal clima del simbolismo europeo, da cui Klimt prende le mosse con incisioni e disegni emblematici di Klinger, Redon, Munch, Ensor, Khnopff, la famosa Medusa di von Stuck e sculture di Minne e dello stesso Klinger per poi introdurre i visitatori nel mondo di Klimt, con le sue prime opere e i suoi primi compagni: i fratelli Georg ed Ernst, e l'amico Matsch. Ci si addentra quindi nella vicenda del pittore attraverso la Secessione Viennese da lui fondata con altri 17 artisti nel 1897 in segno di protesta verso l'arte ufficiale. II Ritratto di Josef Pembaur (1890), capolavoro di Klimt che ne preannuncia la "stagione d'oro" introduce a opere quali la Signora con mantello e cappello su sfondo rosso (1897-1898), Signora davanti al camino (1897-1898), Dopo la pioggia (1898), Le amiche I (Le sorelle) del 1907, il Ritratto di Amalie Zuckerkandl (1913-1917), il Ritratto di Signora in bianco (1917-1918).

Un'intera sezione della mostra è dedicata al Ritratto di Signora della Galleria Ricci Oddi di Piacenza e al racconto delle sue avventurose vicende. Il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d'arte decorativa fondati a Vienna da Josef Hoffmann e da Koloman Moser nel 1903 è documentato attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti inoltre i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898), che all'epoca fece scandalo (presente nelle due versioni, quella iniziale e quella censurata) e riviste come "Ver Sacrum". Una scelta di disegni e incisioni di Schiele e Kokoschka, tra cui la fiabesca serie dei Ragazzi sognanti (1908-1909), opera fondamentale della stagione giovanile dell'autore, ricorda quindi la più giovane generazione di artisti austriaci che da Klimt prese le mosse. Il percorso è arricchito anche da un'importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, con opere straordinarie come il Sogno del melograno (1912-1913) di Felice Casorati, esposto nuovamente dopo più di trent'anni, la scultura in marmo e oro Carattere fiero e anima gentile (1912) di Adolfo Wildt e l'affascinate ciclo Le mille e una notte (1914) di Vittorio Zecchin.

La mostra si chiude con la ricostruzione del monumentale Fregio di Beethoven (copia del 2019 dell'originale del 1901) riservando cosi ai visitatori un'esperienza di grande suggestione. Un'occasione unica per i visitatori che, a Piacenza, avranno anche modo di ammirare molti prestiti provenienti dal Belvedere prima del loro rientro in Patria: infatti, la mostra rappresenta l'ultimo evento pubblico in Italia che ospiterà molti capolavori "patrimonio nazionale" dell'artista austriaco prima che facciano rientro presso le collezioni di appartenenza per rimanervi per lungo tempo almeno fino al 2028.

Il ritorno a Piacenza di Klimt ©Leo Trespidi/ilPiacenza

«Ci apprestiamo ad ammirare nuovamente il capolavoro ritrovato di Gustav Klimt, cuore della mostra che dopo il successo dell'esposizione romana a Palazzo Braschi a Roma, dedicata al grande artista viennese e alla Secessione vede Piacenza al centro di un progetto di respiro internazionale – ha detto il sindaco Patrizia Barbieri -. Questo percorso, di cui il Ritratto di Signora è fulcro e ispirazione, nasce dalla sinergia tra Amministrazione comunale, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e Arthemisia, in collaborazione con Belvedere e Klimt Foundation di Vienna e XNL Piacenza Contemporanea. La mostra segna, per l'importante cittadina, un autentico scatto di vitalità e la vede impegnata, con il di Amministrazione e la Direzione recentemente insediati, in un progetto di grande portata e ambizioso, che auspichiamo sia solo l'inizio di una stagione ricca di attività L'iniziativa è resa possibile grazie al prezioso sostegno di Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza, Confindustria Piacenza, cui si affiancano Crédit Agricole, Generali Italia, Iren, Fornaroli Polymers e Steriltom. A tutti loro va la mia gratitudine più sincera. Un ringraziamento particolare, infine, alle curatrici Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, così come alle illustri personalità che costituiscono il Comitato scientifico d'eccellenza di questa rassegna. È così che, tra le sale della Galleria Ricci Oddi e gli spazi di Palazzo XNL, Piacenza è pronta, nel nome di Klimt, a svelarsi in tutta la sua bellezza e nella sua identità di Città d'Arte e Cultura».

«E’ sempre fonte di gioia quando un evento funesto trova una sua risoluzione, sebbene secondo modalità misteriose, come nell'ormai celeberrimo caso del furto e del successivo ritrovamento del Ritratto di Signora di Gustav Klimt della Galleria Ricci Oddi e la soddisfazione non può che aumentare allorché da tali vicende prende poi avvio un processo di segno positivo» - ha detto Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio. «Le ben note traversie subite dal dipinto, infatti, hanno avuto come conseguenza che, una volta ritrovato, esso ha saputo raccogliere intorno a sé l'intera città divenendo oggetto di un interesse che va ben oltre i confini piacentini. La mostra "Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo" nasce così da un moto di sollievo e di orgoglio e dall'accresciuta consapevolezza di come il Ritratto di Signora del grande artista viennese collochi la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza all'interno di una ristretta e sceltissima enclave, poiché sono soltanto tre, su suolo italiano, i musei che conservano opere di Klimt. Grazie a un progetto espositivo ambizioso, in cui hanno creduto da subito Regione Emilia-Romagna e l'Amministrazione cittadina, ii Ritratto di Signora di Gustav Klimt della Ricci Oddi dialoga oggi con l'ampia cornice internazionale che gli è propria e a consentirlo sono gli importanti prestiti ottenuti. Oltre all'augurio che la mostra raccolga l'attenzione che merita, formulo l'auspicio che diventi anche l'occasione per visitare e scoprire Piacenza e che il Ritratto di Signora di Klimt sappia accendere interesse non solo su di sé, ma pure sulla bellissima collezione della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, cui esso appartiene».

Hanno portato i saluti gli imprenditori che hanno sostenuto la riuscita del progetto, le curatrici della mostra (nel video le interviste oltre a quella dell’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi) e i padroni di casa di Xnl Piacenza, ovvero la Fondazione di Piacenza e Vigevano. In rappresentanza del presidente Roberto Reggi c’era Mario Magnelli: «É una grande emozione aprire le sale d’arte di Xnl Piacenza per questo evento che colloca Piacenza all'interno dei circuiti artistici più importanti. Questo luogo è trasversale alle arti e alle generazioni e, da oggi, anche agli spazi: sono felice che questa mostra sia l'occasione per dimostrare non solo la vicinanza fisica, per l'adiacenza degli edifici, alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, ma anche la capacità di realizzare sapientemente una sinergia tra luoghi e azioni. La Fondazione di Piacenza e Vigevano intende fare la propria parte, sia fornendo un impulso diretto, sia come sostegno, nel disegno delle politiche culturali e artistiche del territorio, e sono certo che i visitatori sapranno apprezzare questo evento che restituisce un suggestivo percorso espositivo in grado di declinare in modo efficace una selezione importante dei capolavori di Klimt».

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