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Cultura

Anche le malattie degenerative sono collegate ai disturbi dell’umore, in primis depressione

Manfredi Saginario venerdì 7 aprile ore 17 alla Fondazione

Vi sono malattie che, pur eterogenee, sono aggettivate come morbo “del secolo”, “male oscuro”, fenomeno epocale, brutto male, big killer, peste del 2000! Nella cinquina clinico educativa e preventivologica, lodevolmente offerta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano con ospiti illustri in questo mese, quella più collegata con tutte le altre (pur essendone distinta) è la Depressione.  Perchè può coesistere, (esserne prodotta o causale) nei confronti della Droga, della Demenza, delle Infezioni e dei Tumori.

Per la Depressione (endogena o esogena) ci sono un’infinità di farmaci e trattamenti suggeriti e praticati con prospettive favorevoli (anche se figurano forme resistenti alla terapia) dopo la rivoluzione terapeutica farmacologica iniziata nel 1950.  Anche la dialettica fra i trattamenti psicologici e quelli farmacologici non è priva di fondamento: sarebbe opportune il loro uso in modo attento e tempestivo ed auspicabilmente integrativo. Per la Demenza ( DAT o MID) c’è quasi il vuoto terapeutico e grande oscurità sulle cause della DAT cioè l’ “Alzheimer” ( o meglio “ Perusini-Alzheimer”), anche se sono noti tanti  meccanismi fisiopatologici e le forme correlate. Come del resto per la forma multinfatuale (MID).

L’ultima scoperta segnalata nei giorni scorsi, (dal giovane ricercatore romano Marcello D’Amelio) cerca di chiarire le interferenze fra demenza e “guasti ai semafori della felicità”, le variazioni dell’umore. Ad esempio pare importante l’alterata  produzione di Dopamina da parte delle cellule cerebrali dall’area tegmentale ventrale, diretta all’Ippocampo ed alla corteccia limbica. Al di la delle enfasi mediatico-informative , ci fa riflettere su certi meccanismi dimostrati nell’animale ( come cause o effetti?!) e su convinzioni derivate dall’osservazione clinica dei terribili “morbi”.

 Certo osserviamo da tempo  che vi sono  correlazioni fisiopatologiche (e spesso   coesistono) diverse  patologie depressive, maggiori e minori, con forme degenerative e non (Alzheimer, Parkinson, schizofrenia ecc.).  Molti studi cercano di chiarirne le dinamiche molecolari, circolatorie e metaboliche. Naturalmente altro è conoscere le cause, altro è poterle rimuovere o trattarle efficacemente nel tempo e nel caso individuale, nel suo ambiente.

Opportunamente la giornata mondiale della salute del 7 aprile 2017 è stata dedicata alla DEPRESSIONE, in costante aumento quasi in ogni parte del mondo. E poichè “ Historia magistra vitae” siamo ansiosi di ascoltare la panoramica epicritica e prospettica che ci offrirà l’emerito dell’Università di Parma Manfredi Saginario giovane novantenne ( compagno di scuola ed amico di Giorgio Torelli e di  Luca Goldoni )  nel salone d’onore della Fondazione di Piacenza e Vigevano ( a Palazzo Rota Pisaroni – Via S. Eufemia 13 Piacenza)  venerdì 7 aprile alle ore 17, appunto con una lezione magistrale dal titolo: ”Depressione ieri, oggi e domani”. Dai tempi in cui  il paziente depresso o eccitato era immerso nell’acqua ghiacciata o trattato con elettroshock alle “moderne” visioni e trattamenti farmacologici o psicoterapici.

Il magnanimo decano dell’Università di Parma (e nipote di padre  Pio che gli fece alcune predizioni vocazionali ) ha suggerito anche la partecipazione di altri studiosi,  giovani o maturi, per brevi comunicazioni prima del pubblico dibattito. Hanno assicurato la loro presenza: Gregorio Paolo Milani, Giovanni Smerieri, Rosanna Cesena e Antonio Saginario.

Carlo Mistraletti, Medico Internista e Gerontologo

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