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Cultura Ferriere

“Andar per osterie”, un nuovo libro di Bergamini e Labati ricorda i bistrot dell’Alta Valnure

Sarà presentata a Ferriere domenica 14 agosto all'ostello (ora Centro Coni) l'ultima pubblicazione di Dina Bergamini e Paolo Labati

Dina Bergamini e Paolo Labati tornano in libreria con un nuovo contributo alla conoscenza del territorio dell’alta val Nure. Questa volta lo fanno attraverso il richiamo descrittivo di oltre 200 osterie, bar, ristoranti, circoli, attivi o cessati nei comuni di Ferriere, Farini e Bettola. Il volume, edito dalla Pro Loco Ferriere, sarà presentato dagli autori in un incontro coordinato da Maurizio Caldini, domenica 14 agosto, alle ore 16,30, nello spazio esterno del Centro Sportivo Coni (già “Casa Montagna”). Sono previsti interventi di Patrizia Bergonzi (Ferriere), di Elena Salini (Groppallo) e Piera Scagnelli (Bettola). Porterà una testimonianza della propria terra d’origine l’ing. Luca Baldino, direttore generale USL Piacenza.

Le pagine del libro, illustrate da foto e da numerose ricette di cucina provenienti dall’archivio di “Casa Labati”, non sono un censimento di locali fatto di date e numeri, ma un racconto composto di tante singole “osterie”; ciascuna con sfumature di relazioni umane e sociali, di esperienze vissute da generazioni di persone che nelle osterie trovavano l’unico luogo di incontro, con rapporti che non si fermavano al guadagno dei bicchieri di vino venduti, ma diventavano occasione di relazioni umane con i valori del rispetto, dello scambio, dell’aiuto reciproco.

Gli attuali gestori degli esercizi pubblici in Alta Valnure – si legge nella presentazione - incontrano molte difficoltà per la distanza dai centri di rifornimento, per lo stato della viabilità, per la mancanza di servizi necessari per richiamare gente in montagna. Li sostiene l’attaccamento alla loro terra, la passione per il loro lavoro, il gusto di veder ritornare il cliente dopo un’esperienza soddisfacente.

La situazione degli esercizi attuali è più difficile di quella delle vecchie osterie che contavano su un elevato numero di residenti in montagna e permettevano all’oste di incrementare le entrate con la cura dei suoi campi e della stalla, con i salari che le mondine portavano dalle risaie e i taglialegna dal taglio delle piante in pianura. Oggi l’aria salubre, l’acqua fresca delle sorgenti, il sapore dei salumi e il profumo dei funghi, non bastano più per ripopolare la montagna. Agli esercizi pubblici, ancora in attività, va riconosciuto il grande merito di aver ristrutturato i locali, di essersi dotati delle comodità della moderna tecnologia. Sforzi economici non compensati dall’attività commerciale ridotta a due mesi estivi che per le tasse sono calcolati un anno. Nei paesi sparsi sulla montagna ogni esercizio pubblico: bar, pizzeria, trattoria o albergo che sia, resta un presidio di cultura e di vita su tutto il territorio.

copertina osterie-2

castagnola francesca serve nell'osteria-2

bettola trattoria alpi-2

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Nelle immagini d’epoca:

La copertina del libro

Tre interni di locali di Bettola: locanda Perani- Bar Sport e trattoria Alpi

Le Moline

Roncovero

Castagnola

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