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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Cinque secoli fa la Riforma di Lutero, un proficuo ripasso culturale della prof. Forlani alla Dante Alighieri

Le periodiche conversazioni proposte dal Comitato piacentino della  Dante Alighieri, alternano argomenti di attualità, di letteratura ad approfondimenti su temi di  particolare rilevanza storica. Martedì scorso il pubblico, ancora una volta molto numeroso, ha avuto l’opportunità di beneficiare di un proficuo ripasso culturale dedicato al 500° anniversario della Riforma Luterana, attraverso la relazione colta quanto piacevole della professoressa Maria Giovanna Forlani, laureata in storia e filosofia e Lingue e Letterature straniere presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, conferenziera di seminari presso istituzioni culturali in varie città.

L’argomento, introdotto dal presidente della Dante piacentina dottor Roberto Laurenzano, è stato ampiamente sviluppato dalla prof. Forlani che ha spaziato l’intervento con appropriati stacchi musicali, stimolando diverse domande del pubblico seguite da puntuali risposte. Sullo sfondo di una situazione storica europea già compromessa per lo scandalo della vendita delle indulgenze, si muove una contrapposizione sempre più grave tra la Casa d'Asburgo e i principi tedeschi. La notte di Ognissanti del 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero, nato a Eisleben, in Turingia, nel 1483, figura centrale della nascita del movimento protestante da cui prende il nome la Riforma , affigge alla porta della cattedrale di Wittemberg il testo delle 95 tesi, futuro "manifesto" della riforma. Soltanto il principe di Sassonia lo protegge dopo i due tentativi che la Chiesa di Roma fa con lui per conciliare la sua posizione di protesta con la gerarchia ecclesiastica. Durante gli anni 1519 e 1520, Martin Lutero rimane nascosto alla Warburg e traduce la Bibbia dal latino al tedesco per rendere noto al popolo il messaggio universale della fede.  Scoppia poi la guerra tra Carlo V, imperatore della Casa d'Asburgo e i principi tedeschi sostenitori di Lutero. Nella vicenda della riforma si inserisce la tragedia della protesta sociale dei contadini guidati da Thomas Munster. La vicenda della riforma si conclude con la vittoria di Lutero nella Pace di Augusta del 1555 in cui si afferma il principio del "cuius regio eius religio"; espressione latina che nella sostanza significa “i sudditi seguano la religione del proprio governante”. 

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