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Cultura

Costruzione e ricostruzione della storia urbana di Piacenza

L'appassionante conferenza di Valeria Poli alla Famiglia Piasinteina ha aperto l'anno del sodalizio

Il primo incontro del ciclo culturale anno 2017 del Comitato Piacentino della Dante Alighieri, è stato ospitato nella sede della Famiglia Piasinteina dove la prof. Valeria Poli, ha tenuto una applaudita conferenza introdotta dal dottor Roberto Laurenzano e dal razdur Danilo Anelli. Tema dell’incontro la storia urbana di Piacenza che la Poli ha affrontato con approccio metodologico adottato dalla storia urbana, disciplina riconosciuta a livello accademico e utilizzata nel Laboratorio Costruzione Storica della Città presso il Politecnico di Milano.

Di fondamentale importanza è la definizione, in questo ambito, di cosa si intenda per città. La prima riflessione della Poli parte dall’aspetto terminologico riferendosi a Isidoro di Siviglia (570 ca-636), che raccogliendo l’eredità tardoantica, aveva affermato che ciò che intendiamo per città, anche sul piano linguistico, è stato distinto nel passato tra la componente fisica e quella politico-amministrativa (urbs ipsa moenia sunt, civitas autem non saxa sed habitatores vocantur).

Occuparsi della ricostruzione storica di ciò che oggi intendiamo città impone, quindi, l’analisi del modello insediativo ossia dell’andamento degli assi viari, della forma degli isolati, delle tipologie edilizie e della identificazione del limite fisico della città (circuito murario).

Per Isidoro di Siviglia, urbs coincide con il limite costruito, civitas è invece la società civile; quindi il suo limite può essere considerato quello entro il quale è vigente il corpus legislativo cittadino che costituisce anche l’area della progressiva espansione della città lungo gli assi viari di collegamento con il territorio. E’ quindi evidente come per la ricostruzione della storia della città, soprattutto nei rapporti con il suo territorio, sia necessario legare l’identificazione della struttura fisica (urbs) con l’identificazione di un confine più ampio di tipo amministrativo (civitas).

L’applicazione del metodo della storia urbana al caso di Piacenza, dalle origini agli inizi del XX secolo, è il risultato di numerosi studi condotti dalla prof. Poli confluiti nel recente volume La storia urbana di Piacenza. Il sistema fortificato (edito da Lir e presentato a Palazzo Galli – Banca di Piacenza nel 2016).

La storia della trasformazione fisica della città (urbs), è ricostruibile sul lungo periodo, dalle origini (ossia fondazione) fino ai giorni nostri, applicando un metodo di ricostruzione dei fenomeni fisici urbani. Si tratta di identificare delle soglie storiche significative alle quali sia possibile individuare un mutamento del sistema politico di governo della città che ne determina il cambiamento materiale.

La trasformazione fisica della città si descrive identificando il modello insediativo di fondazione, e in seguito di ampliamento, e proseguendo attraverso l’analisi della trasformazione del sistema di fortificazioni e delle tipologie dalla domus romana, al lotto gotico fino al palazzo nobiliare e al villino.

Alla Famiglia Piasinteina la trattazione del complesso tema, affrontato sul lungo periodo, si è avvalsa di un ricco supporto iconografico: dalla cartografia urbana ai singoli edifici rendendo conto delle tappe fondamentali dalla fondazione romana alla creazione dei quartieri periferici.

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