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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Doc in tour dal 1 aprile al 29 maggio al Jolly di San Nicolò

Sarà il cinema Jolly di San Nicolò ad ospitare la terza edizione di Doc in tourla rassegna cinematografica che si svolgerà in tutta l'Emilia Romagna dal 1 aprile al 29 maggio

Ventisei città, 30 sale cinematografiche regionali coinvolte; 22 documentari di autori e case di produzione emiliano-romagnole, per un totale di 148 passaggi in sala. Sono queste le cifre della rassegna cinematografica DOC IN TOUR, giunta alla terza edizione, che si svolgerà in tutta l’Emilia-Romagna dal 1 aprile al 29 maggio 2009

I promotori dell’iniziativa sono: Regione Emilia-Romagna, FICE Emilia-Romagna (Federazione Italiana Cinema d’Essai), Cineteca di Bologna - progetto Fronte del Pubblico - e D.E-R, associazione di autori e produttori di documentari che operano in Emilia-Romagna.
DOC in TOUR intende da un lato promuovere la proiezione dei documentari nei cinema della regione, dall’altro lato valorizzare il ruolo delle sale d’essai e del piccolo esercizio cinematografico quali luoghi privilegiati di promozione di questo genere, oggi in grande ascesa.
Oltre alle proiezioni, verranno organizzati alcuni eventi collaterali, con incontri con gli autori, per parlare della loro esperienza cinematografica e dei temi trattati nelle opere.

I documentari regionali proposti, offrono infatti al pubblico riflessione e approfondimento su svariate tematiche.

Cinema Jolly di S. Nicolò - Tel. 0523 760541 - jollydue@tin.it - www.jolly2.com
Inizio spettacolo ore 20:20.
L’ingresso alle serate è gratuito (si paga solamente se si decide di rimanere a vedere il film in rassegna che è a seguire).

Mercoledì 1 aprile
Ishak
Regia: Marcello Dapporto e Miguel Gatti, 53’, Italia 2008, prod. Matteo Pasi
Il documentario racconta la storia di Ishak, un diciassetenne di origine curda che vive nella baraccopoli di Ayazma, e del suo viaggio nel Kurdistan turco intrapreso nel momento in cui la stessa baraccopoli è sotto sgombero. Il documentario entra dentro le dinamiche speculative dello sgombero, svelando l’oscura realtà di un paese dove si continua a non riconoscere l’Identità della popolazione curda. In questo contesto Ishak decide di partire verso il Kurdistan, per conoscere la sua terra e la sua cultura d’origine. Durante il viaggio scopriamo l’animo semplice di Ishak, distante dalle dinamiche sociali e politiche che lo coinvolgono, e lo seguiamo anche nel suo ritorno a Istanbul, dove l’ennesima sconfitta attende lui e la sua famiglia.

Mercoledì 8 aprile

MdJ. Libertà in esilio
Regia: Lisa Tormena e Matteo Lolletti, 24’, Italia 2008, prod. Lisa Tormena e Matteo Lolletti
Girato a Parigi tra l'aprile e il giugno del 2008, il documentario riflette su libertà di stampa, giornalisti in fuga, esilio ed accoglienza, attraverso i toccanti racconti di tre giornalisti che hanno trovato rifugio a Parigi, dopo aver più volte rischiato la vita a causa delle loro coraggiose denunce. Tcheïta Vital, giornalista radiofonica haitiana, Enrique Galeano, giornalista radiofonico e blogger paraguayano, e Oumar Dia, giornalista della carta stampata e attivista politico mauritano, ripercorrono gli eventi che li hanno spinti ad abbandonare la propria vita e a cercare la salvezza in Francia, da sempre considerata “terra d’asilo”. Contemporaneamente, il film presenta il progetto della Maison des Journalistes (o MdJ, per ora unica struttura al mondo ad accogliere giornalisti perseguitati), la sua storia e i suoi obiettivi, attraverso le parole dei fondatori e di alcuni collaboratori. Ci si chiede infine se possa essere realizzata una MdJ in Italia.
e a seguire
Educare a Gaza
Regia: Alessia Del Bianco, 31’, Italia 2008, prod. Alessia Del Bianco, Nicola Gencarelli
“C’è una profonda contraddizione nella società palestinese. Per le strade di Gaza, puoi incontrare il nostro furgone pieno di giochi e nello stesso istante incrociare lo sguardo di uomini armati con il volto coperto.” Anwar, autista di un ludobus che ogni giorno attraversa la Striscia di Gaza, racconta il suo lavoro con i bambini nelle strade, negli ospedali e nelle scuole. Assieme a lui, educatori, falegnami, profughi e bambini cercano il senso dell'educazione e della cooperazione in un contesto di precarietà; un contesto in cui la guerra è un rumore di fondo e dove, tra le macerie di un asilo usato come base militare, si legge la scritta lasciata da un soldato israeliano: “Ciao bambini, ci dispiace per la confusione. Vi vogliamo bene.”

Mercoledì 15 aprile

Code di lucertola
Regia: Valentina Giovanardi, 50’, Italia 2008, prod. Valentina Giovanardi
Trent’anni fa, il 13 maggio 1978, venne approvata la legge 180, chiamata anche legge Basaglia, che mise fine all’esistenza dei manicomi in Italia. E’ veramente scomparso il manicomio? L’istituzione che l’ha sostituito è qualcos’altro o è solo il maquillage della vecchia galera per matti? Ancora oggi è possibile che un individuo venga strappato dalla propria quiete domestica e gettato a marcire, imbottito di farmaci, in qualche cantuccio materiato di disperazione e avulso dalla realtà? Quand’è che una vita non è più vita? Code di lucertola è un viaggio. Un viaggio al termine di una notte maledettamente attuale, un viaggio che prende le mosse da questi interrogativi e si dispiega attraverso storie, volti, corpi martoriati e ingabbiati, luoghi, versi scaturiti da quel che grida e dissente in noi, visioni di un abisso radicato nel nostro essere ancora uomini.

Mercoledì 22 aprile
Predappio in luce

Regia: Marco Bertozzi, 54’, Italia 2008, prod. Almafilm, Istituto Luce
Qual è il ruolo di Predappio negli immaginari dell'Italia di oggi? Perché la città del duce è ancora oggetto di visite nostalgiche e di rituali altrove impensabili? Il film cerca di esplorare quella che fu la prima città di nuova fondazione fascista, voluta da Mussolini sin dal 1925. Oggi Predappio è un campionario di stili architettonici del ventennio, meta di un turismo della memoria legato alla casa natale e alla tomba del duce, propagato da una oggettistica pseudo storica. Un luogo fortemente simbolico, che il film racconta in immersione diretta, sia durante i raduni dei “nuovi fascisti” che nella quotidianità di una cittadina di provincia.

Mercoledì 29 aprile
Con la maglia iridata
Regia: Giangiacomo De Stefano, 54’, Italia 2008’ , prod. Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Macine Film
Il documentario narra di come Nino Ceroni, un semplice appassionato, riuscì a portare il mondiale di ciclismo del 1968 a Imola. Quei mondiali furono poi segnati dall’epica vittoria di Vittorio Adorni e di tutta la nazionale italiana, che all’arrivo, riuscì a classificare cinque corridori tra i primi sei. Nino Ceroni racconta come si è trovato ad organizzare gare sempre più importanti senza soldi e con la sola passione come forza motrice. Vittorio Adorni, che con la sua partecipazione fissa al “Processo alla tappa” e con la presentazione del programma televisivo “Ciao mamma” era dato da molti come un ciclista finito, e che invece contro ogni previsione, vinse la sua gara più importante. Oltre ai due protagonisti tra le voci presenti: Felice Gimondi, Gianni Brera, Sergio Zavoli, Eddie Merckx e Davide Cassani.

Mercoledì 6 maggio
Voci di donne native e migranti

Regia: Rossella Piccinno, 14’, Italia 2008, prod. Dakhlavision e Variemani
Le donne del forum Native e Migranti di Lecce affrontano in questa inchiesta i temi della difficile condizione degli immigrati nel Salento, soprattutto per quel che riguarda i diritti del lavoro e di cittadinanza. Per la prima volta in questo video viene denunciata la durissima situazione di segregazione e sfruttamento vissuta da molte badanti all’interno dei nuclei familiari che le ospitano. Tutte queste donne esprimono il loro desiderio di sentirsi cittadine a pieno titolo del posto in cui vivono, con pari diritti e pari dignità rispetto agli altri, a tutti coloro che, non va dimenticato, hanno nella loro esperienza personale o familiare un passato legato alla migrazione.
e a seguire
Lina Merlin, la Senatrice
Regia: Roberto Lippi, 41’, Italia 2008, prod. Voli società cooperativa
Il documentario, attraverso interviste inedite a Scalfaro, Andreotti, Gui, Menapace, Marinucci, Giglia Tedesco e altri, mostra la complessità della figura politica della Senatrice Lina Merlin, ben oltre il limite cui l’ha costretta la legge epocale di cui fu autrice e che nel 1958 abolì le case di prostituzione. L’immediatezza umana e l’acutezza politca della parlamentare veneta è riproposta grazie anche ad estratti dell’intervista che Enzo Biagi fece alla Merlin per la Rai e che rievocano i momenti della storia italiana di cui fu protagonista.

Mercoledì 13 maggio

Gianni Berengo Gardin
Regia: Nico Guidetti, 20’, Italia 2008, prod. Centro Studi R60, Camera del lavoro di Reggio Emilia
Io c'ero è, come dice il sottotitolo, l'autoritratto di un pittore particolare. Mario Ferrario ha fatto della pittura lo specchio della propria coscienza e uno strumento di intervento diretto sulla realtà, anzi sull'attualità sociale più urgente e drammatica. Ferrario rappresenta, oggi, la testarda quanto unica prosecuzione di una scuola pittorica italiana che, per certi aspetti, fa riferimento a Guttuso e che oggi appare talmente controcorrente da imporsi, per paradosso, come necessaria.

Mercoledì 20 maggio
Italiavista
Regia: Fabrizio Fantini, 50’, Italia 2008, prod. LaDamaSognatrice Produzioni Audiovisive
Il documentario è un contenitore di storie di integrazione e scambio culturale: quattro immigrati della città di Bologna (provenienti da Iran, Rep. Ceca, Ghinea e Camerun) raccontano il loro impatto con la cultura italiana ad un amico bolognese, relegando la videocamera al ruolo di terzo occhio, esterno alla conversazione. Da un situazione «locale» si arriva a toccare questioni universali, come i problemi di integrazione e comunicazione, le difficoltà di comprensione tra persone di provenienze diverse, e quindi di dialogo tra le culture.

Mercoledì 27 maggio
Para viver nelle favelas di Sao Bernardo in Brasile
Regia: Massimiliano Valli, 60’, Italia 2008, prod. VACA vari cervelli associati
Nel Brasile delle favelas, a Sao Bernardo do Campo, alle porte di San Paolo, una missione italiana sposa le cause dei poveri in nome della dignità delle persone. Gli scopi solidali incontrano i favori delle amministrazioni, delle istituzioni, delle cooperative e della gente di Romagna, terra da cui partirono i missionari. A dieci anni dalla morte del protagonista di questa epopea, Padre Leo Commissari, ucciso nella favela, il film documentario ripercorre questa storia contestualizzandola con i grandi temi della globalizzazione e della nascita dal basso di una nuova economia.
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