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Cultura

Inaugurato il Festival del Diritto: si gioca tutto sulla dicotomia pubblico – privato

Ha aperto i battenti questo pomeriggio il Festival del Diritto di Piacenza. Fino a domenica, saranno 140 gli eventi fra dibattiti, seminari e intrattenimento. Tema portante, la dicotomia fra pubblico e privato. Il curatore Rodotà: “diritto non è qualcosa di cui deve impossessarsi il più furbo”

La seconda edizione del Festival del Diritto è iniziata: quest’anno, che ha come protagonista la dicotomia pubblico/privato, i quattro giorni della manifestazione annoverano circa 140 eventi, ed ospiti d’onore del calibro di Carlo Azeglio Ciampi.

“Crediamo che Piacenza si possa ben definire la città del diritto” ha commentato il sindaco Roberto Reggi, che ha fatto notare come ci sia un percorso storico che lega Piacenza al diritto, dal diritto romano all’Ateneo dei Diritti istituito dai Visconti nel ‘400, da Giandomenico Romagnoli all’apertura della Facoltà di Giurisprudenza.

“Il tema di quest’anno è ancora più intrigante e sottile di quello dell’anno scorso, quest’anno parliamo infatti di come si organizzano le società e le comunità” ha detto Marioluigi Bruschini, assessore regionale “ la dicotomia pubblico/privato è di estrema attualità: con la crisi economica il pubblico deve intervenire massicciamente a favore del privato, che ha fallito, ha massacrato famiglie ed risparmiatori”.
  La parola diritto è indissolubile dalla parola dovere  

Della forte connotazione d’attualità posseduta dal tema di questa edizione hanno parlato anche i rappresentanti del Politecnico di Milano e delle Edizioni Laterza: “il tema non poteva essere più indovinato perché in questo momento il pendolo pubblico/privato si sta movendo velocemente” ha affermato Giampio Bracchi, presidente della Fondazione Politecnico di Milano, mentre Giuseppe Laterza ha sottolineato di come il tema permette di ragionare su scuola, sanità e televisione, problematiche oggi molto sentite.

Sono intervenuti anche Giuseppe Parenti, della Camera di Commercio di Piacenza, che ha ricordato che la parola diritto è indissolubile dalla parola dovere, e Elisabetta Ferrari, della Tecnoborgo, legata concretamente al tema in quanto la sua azienda si occupa dello smaltimento dei rifiuti e della loro trasformazione in energia, simboleggiando come il pubblico possa venire utilizzato dal privato e restituito al pubblico.
  Il diritto non è qualcosa di cui deve impossessarsi il più furbo  

“Un giornale che deve guardare ai cambiamenti della società non può non guardare agli sviluppi della coppia pubblico/privato per capire i cambiamenti” queste le parole di Elia Zamboni, del gruppo Il Sole 24 Ore, “ il diritto garantisce l’informazione, ma è la stessa informazione che, d’altra parte, deve garantire il diritto”.

Stefano Rodotà, curatore scientifico del Festival, ha dichiarato vinta la scommessa aperta lo scorso anno con il lancio della prima edizione, a dimostrare questa vittoria sono le attenzioni da parte della stampa nazionale e l’aumento del numero di partecipanti. “Abbiamo deciso d’inserire nel primo dibattito la Costituzione, perché partire dalla Costituzione significa voler partire con un punto fisso, legittimato democraticamente e comunemente riconosciuto.  Bisogna ricordarsi che il diritto non è qualcosa di cui deve impossessarsi il più furbo”.




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