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Italia con il più alto numero di decessi per smog: pianura padana zona più inquinata

“Salute Globale”, dopo il G7 di Milano, a Bonn la conferenza mondiale delle nazioni unite sui cambiamenti climatici

Si è concluso in questi giorni a Milano  il G7 Salute,  appuntamento internazionale, con impegno ad una azione comune, perché la salute viene prima di tutto. Inquinamento ambientale e cambiamenti climatici, salute della donna e degli adolescenti, resistenza agli antibiotici e nuove infezioni, maggiore tutela dei migranti e la sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali, sono stati i temi trattati dai rappresentanti di: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, con il Commissario Europeo alla Sanità e i Direttori Generali di Organismi internazionali, come: OMS, FAO, OCSE, OIE. Sulla questione cambiamenti climatici, gli Stati Uniti, pur condividendo che fattori legati al clima e all'ambiente possono aggravare i rischi sanitari esistenti e creare nuove minacce, sono decisi ad uscire dall'accordo di Parigi del 2016, se non vengono identificati adeguati  termini di  rinegoziazione.

L'OMS ha osservato che sull'inquinamento atmosferico, i dati confermano che il 90% delle città, incluse quelle italiane, hanno uno standard dell'aria non adeguato alle raccomandazioni  e questo ha un impatto negativo diretto sulla salute. E' sempre l'OMS ad  informare che, ogni anno, sono circa 12,6 milioni le morti attribuibili  all'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, alle  esposizioni chimiche, ai cambiamenti climatici  e almeno 3 milioni di bambini di età inferiore a cinque anni, muoiono  a causa di malattie correlate all'inquinamento.

In Italia il Rapporto di studio presentato al Senato dalla Fondazione sviluppo sostenibile “Think tank” presieduta dall'ex Ministro all'Ambiente Edo Ronchi, in collaborazione con Enea e la partnership delle Ferrovie dello Stato, l'Italia, è tra i peggiori Paesi europei per l'inquinamento atmosferico. Dei 91.000 decessi all'anno, 66.630 sono dovuti alle polveri sottili PM 2,5, 21.040  al biossido di azoto (NO2) e  3.380 all'Ozono (O3). La zona più inquinata in assoluto dalle polveri sottili è la Pianura Padana, soprattutto intorno a Milano e fra Venezia e Padova,  ma anche Napoli, Taranto, l'area industriale di Priolo in Sicilia, le zone industriali di Mantova, Modena, Ferrara, Vicenza e Treviso. 

Anche  se, nel 2016, Pechino e New Delhi avevano superato il record di inquinamento,  dall'inizio di novembre, l'inquinatissima capitale dell'India  è stata costretta a  sospendere  le lezioni scolastiche a causa del troppo smog. Le centraline che misurano la qualità dell'aria, hanno rilevato un inquinamento settanta volte oltre la soglia stabilita dai Regolamenti. A rendere l'aria così irrespirabile, oltre alle tradizionali emissioni delle auto, dei riscaldamenti, delle attività  industriali, si è aggiunto il fumo prodotto dalla combustione delle stoppie che in questo periodo vengono bruciate dai contadini del Punjab e dell'Haryana. Le ceneri sono state trovate anche ad Islamabad e Lahore, nel Pakistan confinante, dove le particelle sottili  nell'aria, responsabili di malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare, sono risultate oltre 10 volte la soglia massima stabilita dall'OMS e  quindi,  i medici  indiani hanno dichiarato lo stato di emergenza  sanitaria. E' la Cina a registrare il più alto numero di vittime, seguita dall'India, dalla Russia e dagli Stati Uniti. 

“Sì alla giustizia climatica, no al carbone” è lo slogan dei manifestanti per le strade di Bonn, dirigendosi verso il centro ONU, dove in questi giorni sono riuniti  i rappresentanti di 195 Paesi, più l'Unione Europea per la Conferenza  COP 23, con l'obiettivo  di dare applicazione all'accordo di Parigi, firmato nel 2015.  Sussistono differenze tra gli obiettivi fissati dagli accordi e i contributi nazionali e serve uno sforzo in più da parte degli Stati  per contenere  l'aumento della temperatura globale  entro fine secolo, rispetto ai livelli preindustriali, entro i 2 gradi. A Bonn, fino al 17 novembre, i negoziatori degli Stati, cercheranno di instaurare le condizioni  affinché alla prossima conferenza, che avrà luogo in Polonia, si possa trovare un modo per implementare  gli accordi di Parigi. Inoltre, i produttori di auto dovranno tagliare del 30% le emissioni di CO2 entro il 2030 e aumentare la produzione di veicoli a emissione zero, questo   il pacchetto sul trasporto e il clima  proposto dalla Commissione Europea.

A Rio de Janeiro, nel  1992, il primo Summit della Terra,  una conferenza storica mondiale per stabilire il futuro del pianeta, a cui parteciparono 183 Paesi  e dal quale emerse la “Dichiarazione di Rio”, un documento guida che affermò in modo inequivocabile che la Terra non conosce frontiere e che la questione ambientale riguarda tutti, Da allora, è stato un susseguirsi di eventi e protocolli: tutti con la stessa finalità: ridurre le emissioni inquinanti, non superare di 2 gradi centigradi l'aumento medio della temperatura entro fine secolo, stanziamento di fondi  economici ai Paesi poveri, favorire le energie rinnovabili.

Rosanna Cesena

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