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Cultura Ferriere

«L'alta Valnure fra Cinquecento e Seicento, e il potere assoluto dei duchi Farnese»

La situazione storica economica e politica illustrata a Gambaro da Pier Luigi Carini

Un luogo ricco di storia quale è Gambaro (Ferriere), ha ospitato nell’antico castello che fu della famiglia Malaspina - ricuperato e restaurato dagli attuali proprietari con un lungo appassionato lavoro – ha proposto l’interessante opportunità di approfondire il tema “L’Alta Val Nure tra Cinquecento e Seicento”. Relatore è stato Pier Luigi Carini al quale si deve il volume “I Curletti”, (2007- pag.198 Tip.Le.Co.) che descrive la vita degli abitanti nel territorio compreso tra i fiumi Aveto e Nure attraverso le parentele della famiglia Curletti con riferimento alle sue ampie indagini su documenti di archivio.
La sua appassionata esposizione ha descritto e documentato accadimenti ordinati in una sequenza di fatti, persone e dati, che hanno a consentito ai numerosi presenti di comprendere le trasformazioni e l’evoluzione del territorio ricco di chiese, ostelli, briganti, sfrosatori e di attività ormai sparite che il relatore ha efficacemente messo in luce. 
Anche in questo territorio nel secolo preso in esame, si avvertiva sempre più l’intervento del potere centrale, ossia dello Stato rappresentato dai duchi Farnese. Un potere assoluto che spesso entrava in contrasto con i diritti e i privilegi dei signori feudali e delle comunità.
Riprendiamo dall’articolata conversazione, alcune delle immagini documentali che hanno efficacemente illustrato l’ampio excursus di Carini. 

L’ALTA VAL NURE NEL CINQUECENTO

L’ALTA VAL NURE TRA CINQUE E SEICENTO-2

Alla metà del Cinquecento la popolazione era censita attraverso il sistema dei fuochi, basato sulla coincidenza tra focolare e nucleo familiare. Questa analogia non era semplicemente metaforica, ma era fondata sulla concreta necessità di utilizzare il fuoco per il riscaldamento e la cottura dei cibi, cui veniva destinato un apposito spazio all'interno dell'abitazione. La strettissima relazione tra il focolare, unità abitativa e nucleo familiare faceva sì che il censimento di queste ultime potesse avvenire mediante la semplice conta dei comignoli.
ll feudo di Edifizi e il comune di Pescremona avevano rispettivamente 282 e 114 fuochi. Seguivano Grondone con 95, Rocca 85, Centenaro 81, Casaldonato 43 e Cerreto 33. 
Nella popolazione residente c’era una leggera prevalenza del genere maschile 51,2%, determinata da una minore longevità delle donne.
Attività mineraria a parte, l’economia era prevalentemente agricola. Si basava sulla coltivazione di Frumento, Mistura o marzatici (scandella spelta e farro) Segale Avena Legumi (roveglia, lemi, lentigia veccia).

L’ALTA VAL NURE TRA CINQUE E SEICENT-2

I MESTIERI

- Mastri da legnami: Alessandro Curletto – Curletti 1558. 
- Fabbri: Michele Bernieri – Ferriere, 1537, Giovanni Barilari – Edifizi 1553. 
- Mastri da muro: Francesco Boveri – Cerreto 1558, Lazzaro Boriotto – Cerreto 1558, Zanino Boveri – Cerreto 1558, Antonino Rossi – Cassimorenga 1558. 
- Sarti: Bonifacio Rossi – Pomarolo 1558, Borrono Rossi assieme ai suoi tre figli – Casal Arso 1558, Zanino Rossi – Casal Arso 1558. 
- Tessitura: Antognola Pertusella – Casal Arso 1558.
- Commercio: Vincenzo Boriotto – Cerreto 1576 (commercio a spalla olio, limoni e maranzi), Bernardo Palmieri – Cravarezza di Cerreto 1576 – commercio lino e sapone e altro con due asini. 
- Mulattieri Visconte Rossi- Ciregna 1558. Tommasino Carini – Costa 1558 
In ogni paese vi era almeno un paio di capifamiglia che alternavano il lavoro dei campi al trasporto di beni con cavallo, mulo o asino, 
Pane da vendere: Agnesina Tichi – Cerreto 1558, Giovanna Carbosa – Casaldonato 1558, Giovanna Ciponi – Casaldonato 1558, Maddalena Carbosa – Casaldonato 1558,
- Mugnai: Giò Agostino Boveri – Casalvero (Boeri) 1558, Giovanni Boveri –Toazzo 1558, Matteo Labati – Folli 1558, Daniele Rossi – Pomarolo 1558, Basilisco Rossi – Grondone 1558 - Alessandro da Prelo detto il Ghibellino – Grondone 1558, Zanino Mangino – Edifizi 1553 - Giò Antonio Valle – Retorto 1553. 
- Follatori: Gerardo Labati – Folli 1558. 
- Osti: Agostino Boveri – Casalvero (Boeri) 1558, Zanino Mangino – Edilizi 1553, Dominichino Rossi detto Codale – Casaldonato 1558, Dominichino Bramero – Folli di Casaldonato 1558 - Bartolomeo Provini, Ferriere 1576.

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