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Cultura

L’Istituto per la Storia del Risorgimento ha commemorato il Capitano e marchese Alessandro Casali

Medaglia d’oro al Valor Militare. Numerose le memorie lo ricordano in città. Il profilo biografico illustrato da Cesare Zilocchi

Il Comitato di Piacenza per l’Istituto della Storia del Risorgimento, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande guerra, ha dedicato uno specifico ricordo all’eroe piacentino marchese Alessandro Casali, medaglia d’oro al valor militare, con un profilo biografico illustrato da Cesare Zilocchi a Palazzo Galli – Banca di Piacenza e con un atto di omaggio al caduto in Via Castello 42 davanti alla lapide a lui dedicata e restaurata a cura della Banca di Piacenza. La stele, collocata nel 1930, ha l’iscrizione “In questa casa avita nacque e venne educato al culto dei più nobili ideali il mar.se Alessandro Casali, capitano di fanteria che fulgido esempio di valore cadeva combattendo da prode nel fiore della giovinezza il XXVIottobre MCMXVII acquistando con la medaglia d'oro a sé ai suoi e alla città natale gloria imperitura”. La lapide è sormontata dallo scudo della casata con corona di marchese, in bronzo.

Alessandro Casali – ha esordito il dottor Cesare Zilocchi - nasce il 5 ottobre 1894 da Vittorioe Maria Dolores  Marazzani  Visconti (la coppia avrà altri figli maschi: Alfonso, Stefano, un terzo morto giovinetto e due femmine: Angiola e Giustina). Angiola va sposa al conte Antonio Omati (dalla coppia nasce Felice Omati, pertanto nipote di Alessandro, evicepresidente della Banca di Piacenza).

Di Alessandro Casali fanciullo sappiamo che frequentava le scuole vincenziane. Il nonno Alfonso è deputato all’“assemblea degliStati parmensi” che -tra ottobre  1859emarzo  ’60 -dichiara decaduta la dinastia borbonica e chiede l’annessione al Regno di Vittorio Emanuele. Nel 1915 Alessandro lasciò il Politecnico di Torino, dove studiava per arruolarsi; divenne sottotenente di complemento nel 92° di Fanteria, brigata Basilicata, con la quale combatté sul Col di Lana. Trasferito nell’82°, passò nella zona carsica, meritandosi un encomio solenne e una promozione da tenente a capitano per merito di guerra.

Nell’ottobre del 1917 il suo Battaglione subì un forte attacco sulle pendici del Volkovniak; Alessandro Casali, due volte colpito, nonostante le ferite riportate, assunse il comando dell’81° Fanteria, ma fu colpito a morte nel tentativo di riconquistare le posizioni perdute.  La medaglia gli fu conferita il16 agosto 1918, alla memoria con la motivazione: “Accerchiata dal nemico e fatta in gran parte prigioniera la propria compagnia, rimase gravemente e ripetutamente ferito. Medicato alla meglio, postesi delle bombe sul braccio ferito sospeso al collo, serenamente disposto al sacrificio di sé, si metteva alla testa dei sopraggiunti rinforzi, e, fulgido esempio di valore, li guidava alla riconquista della trincea, ove cadeva gloriosamente colpito in fronte. Volkovniak, 26 ottobre 1917”.

Dalla lettera (in data27 -11 -17) di don Giuseppe Gemello al conte Silvestro di Brondello, cugino del Casali“…Giovane generoso, di cuore nobile e buono con tutti, ha lasciato in tutto il reggimento un incancellabile, glorioso ricordo di sé ed un grande, profondo rimpianto”.

Zilocchi ha anche tratteggiato il clima politico nazionale e piacentino dal 1914 alla successiva entrata in guerra (24 maggio 1915), soffermandosi poi sulle memorie a lui dedicate e ricordandone l’eroica morte raffigurata in un quadro dal pittore Vittorio Pisani nel 1932 ripreso in copertina dalla rivista“La Tribuna Illustrata”. Nella nostra città il Capitano è ricordato nel Famedio del Gotico da una lapide di marmo creata nel 1927, al centro un medaglione bronzeo che effigia l'eroe, realizzato dallo scultore Carlo Strinati (1893-1964), vincitore di un apposito concorso; il capitano è ricordato anche da una piazza (ora parzialmente occupata dal mercato rionale di Piazza Cittadella). Al Capitano Casali è dedicata un'altra piazza all’interno dell'Arsenale militare. Il suo nome è scolpito pure in una seconda lapide del famedio tra i decorati piacentini di tutte le guerre.  Al valoroso capitano è dedicata anche una scuola: L'istituto di avviamento commerciale di via Piatti,la cui prima storica sede fu l'edificio d’angolo tra il Cantone S. Pietro e via Romagnosi. Ad opera di Luciano Ricchetti esiste un busto presso l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi e un secondo busto sta presso i familiari. Per iniziativa dell’Istituto Nastro Azzurro, nel 1933 venne istituita una ricca borsa di studio - al Casali intitolata - e destinata a un orfanodella Regia scuola media o dell’Orfanotrofio maschile Torricelle.

Zilocchi ha concluso il documentato intervento con un invito alla città "che ne porta il lutto e la gloria"a non lasciar trascorrere il centenario dell’eroico sacrificio del Capitano Casali senza provvedere almeno a rinfrescare i testi delle dedicate memorie, invito condiviso da un convinto applauso del pubblico che ha gremito la sala Panini. Tra i presenti numerosi membri della famiglia Casali, ufficiali militari, il presidente della Banca di Piacenza ing. Luciano Gobbi con il presidente del Comitato esecutivo avv. Corrado Sforza Fogliani, lo storico dottor Giorgio Fiori, il chirurgo dottor Carlo Giarelli, "bisturi d'oro 2016” e il conte Carlo Emanuele Manfredi.

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