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Cultura

L’ultima cena di Ulisse Sartini esposta alla cappella della Madonna del popolo

In Duomo dal 30 ottobre al 10 novembre

Sabato 29 ottobre alle 17 la Cappella della Madonna del Popolo della nostra Cattedrale ospita l’Ultima Cena di Ulisse Sartini, un dipinto di grandi dimensioni (4,90 metri per 1,80), già esposto dal 24 marzo al 25 aprile 2016 nel chiostro del Convento domenicano del Bramante annesso al Santuario Santa Maria delle Grazie di Milano (dove si trova l’affresco dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci).  Alla presentazione interverranno con l'artista il vescovo Gianni Ambrosio, il sindaco Paolo Dosi, mons. Domenico Ponzini e l’arch. Manuel Ferrari, rispettivamente direttore emerito e direttore Ufficio beni culturali della diocesi, e il critico d’arte Giovanni Gazzaneo. A seguire Vespri e Santa Messa celebrata in cripta con intermezzi musicali a cura dell’associazione Domus Justinae.

Ho provato tanta gioia quando mi è stato proposto di accogliere questo dipinto in Cattedrale, ha detto il parroco e rettore mons. Serafino Coppellotti nel corso della conferenza stampa di presentazione coordinata dall’arch. Manuel Ferrari, è un’opera importante che parla alla gente e trasmette un chiaro messaggio di fraternità. “Mi sono commosso” ha aggiunto mons. Domenico  Ponzini, il dipinto esprime un appello religioso grande forza e mi auguro che stimoli altri artisti a lanciare messaggi altrettanti i positivi. L’esposizione di Milano – ha ricordato Romano Torselli in pochi giorni ha richiamato oltre ottomila visitatori e per l’esposizione a Piacenza si sono già prenotate persone anche dall’estero.

Quando il tema mi è stato proposto, ha confidato Sartini, ho pensato che fosse una follia, poi ho deciso di avvicinarmi all’opera in modo molto umile e alla fine penso che il mio lavoro non sia venuto male. Ho prestato particolare attenzione agli sguardi, tutti, meno uno, convergono verso Gesù, quello di Giuda, che non guarda la luce, ho messo poi particolare cura alle mani, che danno ritmo al quadro.

Come ha sottolineato nel suo intervento in catalogo il biblista Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, la fisicità dei protagonisti dell'opera di Sartini è forte di un'intensità dalla profonda carica espressiva, costruita sulla "composizione di corpi che fanno corpo, si toccano, comunicano, osano la carne". Proprio il linguaggio del corpo - l'appoggiarsi gli uni agli altri degli apostoli, la colloquialità con cui alcuni pongono la mano sulla spalla del proprio vicino di tavola - contribuiscono a creare lo stridente contrasto con la figura di Giuda, che "non fa corpo con gli altri, ma è già rivolto verso la notte, volgendo la nuca a Gesù, come il traditore che nelle Scritture volge il suo calcagno per andarsene" .

La misurata efficacie teatralità dell'impianto scenico - scrive sempre Enzo Bianchi - dialoga idealmente con uno dei più grandi capolavori del Rinascimento italiano: l'affresco dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci costruendo così un percorso lineare che attraverso i secoli dimostra le diverse declinazioni di un tema tra i più ricorrenti nella storia dell'arte.

Curatore dell’evento è ForMa, azienda di Crema leader nel settore del direct marketing specializzata in prodotti di eccellenza sia nel settore dell’arte che dei preziosi. 

Duomo di Piacenza, dal 30 ottobre al 10 novembre, ore 9-12 / 16-19,30.

ULISSE SARTINI

Nasce nel 1943 a Ziano Piacentino, vive e lavora a Milano. Avvia la sua attività espositiva nei primi anni Settanta, con le prime personali negli spazi meneghini della Galleria Schettini, ritagliandosi presto un ruolo di primo piano nel genere della ritrattistica; è il secondo pittore italiano dopo Pietro Annigoni a entrare nelle collezioni della National Portrait Gallery di Londra.

Nel corso degli anni esegue ritratti ufficiali della scena politica e culturale internazionale, come quelli di Maria Callas, esposti al Museo Teatrale alla Scala di Milano, al Nuovo Teatro della Musica Megaron di Atene e al Teatro La Fenice di Venezia, o come quello di Luciano Pavarotti per il Covent Garden di Londra, o Audrey Hepburn per la sede dell'Unicef a Roma. Negli ultimi anni ha dedicato il suo lavoro a opere prettamente religiose sino a diventare il ritrattista ufficiale del Vaticano con i ritratti dei Papi Giovanni Paolo XXIII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. 

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