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Cultura

«Piacenza crocevia di culture». Presentata la candidatura a capitale della cultura italiana

Stamani in Municipio la presentazione del dossier consegnato al Mibact per Piacenza “Capitale Italiana della Cultura 2020”. L'assessore Polledri: «Una corsa contro il tempo. Piacenza può attrarre 12 milioni di persone che abitano a poca distanza»

“Piacenza Crocevia di Culture”, è il tema che caratterizza il dossier trasmesso stamani al Mibact per la candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura 2020”. Non luogo di passaggio dunque, ma piuttosto spazio aperto a tutti, luogo di contaminazioni, dove età romana ed età contemporanea, Medioevo e Ottocento, archivi e innovazione tecnologica, si potenziano reciprocamente grazie al dialogo e alla collaborazione tra tutti gli attori e i protagonisti della vita cittadina.  Il tema non riguarderà tuttavia solo Piacenza e la sua offerta culturale, ma in collaborazione con il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo verrà sottoposto anche alle altre città italiane candidate per il 2020, a partire da quelle limitrofe a Piacenza, perché l’Italia intera è da sempre un grande Crocevia di Culture.

Nel corso del 2020, un calendario settimanale che comprenderà oltre 50 appuntamenti racconterà, in italiano e in inglese, al pubblico dei grandi e dei piccini, le storie più famose e quelle meno note di Piacenza e del resto d’Italia. La città nell’occasione aprirà i suoi oltre 130 palazzi nobiliari al cui interno prenderanno forma le storie di Piacenza, narrate con letture, momenti musicali, brevi filmati, pillole su Twitter e su Facebook, con disegni e con percorsi architettonici. Piacenza lancerà inoltre, a ridosso del 2020, un bando per far raccontare a tutti gli italiani le loro passioni preferite, dallo sport all’antiquariato, dalle motociclette alla musica jazz, che verranno riprese dai migliori scrittori contemporanei e divulgate grazie ad accordi con i media e la stampa nazionale, per trasformarsi poi in un’unica grande mostra.

Una delle peculiarità di Piacenza e del suo territorio è l’interazione continua tra città e campagna, una continuità dolce che si trasforma in uno straordinario dialogo anche con i fiumi: il Po, naturalmente, ma anche il Trebbia e l’Arda, il Tidone e il Nure. Un argomento decisivo per i nostri stili di vita, che scrittori, filosofi e scienziati nel 2020 a Piacenza declineranno in dibattiti e incontri affiancati da spettacoli musicali e teatrali sull’argomento. Le sedi locali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano, in collaborazione con le più grandi università italiane, organizzeranno dieci appuntamenti pubblici per guardare avanti e capire quali siano le sfide che l’Italia, l’Europa e il Mondo dovranno fronteggiare nei prossimi 20 anni.

Piacenza Crocevia di Culture infine inviterà i giovani da tutta Italia, con particolare riferimento e accordi specifici con quanti abitano in grandi metropoli, per far capire loro la qualità della vita di provincia, e insieme guardare al 2022, anno in cui si festeggeranno i 900 anni del Duomo, vero motore immobile della vita della città. «La sfida di Piacenza oggi - commenta il responsabile scientifico, Paolo Verri -, per cui il 2020 può rappresentare un effetto di accelerazione straordinario, è di non pensare più che la cultura sia qualcosa che viene immaginata e prodotta per un consumo principalmente rivolto agli abitanti della città e del territorio circostante, ma che questa amplissima offerta, resa ancora più valida dal confronto e dalla contaminazione con altri soggetti provenienti dai territori limitrofi, possa attirare un pubblico sempre più vasto. Solo così la cultura può diventare lo strumento per dare vita nella città di Piacenza a nuove ‘conversazioni’ con un fine specifico: quello di riaffermare, rigenerandola, l’identità culturale di una comunità di persone che scelgono di coltivare le virtù civiche come modus del loro agire».

I COMMENTI DEL SINDACO E DELL'ASSESSORE POLLEDRI

«Devo dire che – ha commentato in una conferenza stampa il sindaco Patrizia Barbieri - il percorso di questi mesi ha visto una grande partecipazione di Piacenza, una partecipazione corale per il buon successo di questo progetto. È il primo passo: la nostra città deve diventare protagonista, per un futuro ancora più intenso. Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto tante adesioni. Comunque vada è un successo».

«Siamo partiti il 18 agosto – ha ricordato l’assessore alla cultura Massimo Polledri -. Se non ci fosse stato il coraggio e la determinazione del sindaco e del presidente della Fondazione Massimo Toscani che hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo, non saremo qui. Questa mattina alle 9.10 Paolo Verri stava ancora ultimando le ultime cose, è stata una corsa contro il tempo. È stato anche un “ritrovarsi” di Piacenza, che ha in serbo decine di progetti. La commissione dei 7 saggi del Ministero vaglierà le candidature. Sono arrivati tanti progetti e idee negli ultimi giorni, tanti piacentini volevano dire la loro. Piacenza esce da questo primo percorso con un'idea». Polledri pensa in grande. «Possiamo attrarre 12 milioni di persone che vivono a pochi chilometri di distanza, che possono raggiungerci in poco tempo». L’assessore conferma anche alcuni partner dell’avventura piacentina. «Genova è pronta a fare squadra in caso di vittoria. Anche Alessandria - con cui abbiamo in comune la nascita della Lega Lombarda, ha scherzato il leghista -, ci darà una mano». L’assessore ha ringraziato la Diocesi, la Fondazione e la Camera di Commercio e gli altri partner che hanno contribuito. «Ringrazio anche la passata Amministrazione che ha lasciato dei segni tangibili».


 

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