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Cultura

Un ricordo editoriale e manifestazioni d’affetto per Luigi Gatti, l’imprenditore che amava Piacenza

A Palazzo Galli la presentazione del volumetto della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità” de "Il Nuovo Giornale" dedicata a Luigi Gatti

In tanti alla Sala Panini di Palazzo Galli per il ricordo del GrandUff. Luigi Gatti vissuto attraverso le pagine scritte da Gianluca Croce e raccolte da Il Nuovo Giornale in un nitido volumetto della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità”. E’ opportuna l’iniziativa editoriale del settimanale diocesano Il Nuovo Giornale ealtrettanto doveroso questo nostro incontro - ha detto il giornalista Robert  Gionelli - perché ci permette di ricordare il dottor Luigi Gatti, un concittadino che appartiene alla schiera delle persone che per qualità professionali, per capacità, onestà e personalità,ha lasciato un segno nella storia del nostro territorio. Gionelli ha quindi elencato alcuni dei numerosi riconoscimenti pubblici attribuiti a Luigi Gatti quale segno di stima nei suoi confronti: nel 1985 l’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana,nel dicembre 1994 la laurea honoris  causa in Scienze Agrarie per l’impegno profuso a favore del Polo Universitario Piacentino;nel 1997 la famiglia Piasinteina lo premia quale Piacentino Benemerito e nel 2004 riceve l’Antonino d’Oro;riconoscimenti che per lui “non costituivano un punto di arrivo, ma una forte spinta a lavorare sempre di più e sempre meglio”.

Il ritratto di Luigi Gatti tracciato da Gianluca Croce rivela un uomo concreto e sognatore, capace di mantenere uno sguardo positivo sul presente, nonostante le difficoltà, sempre con la volontà di mettersi al servizio del prossimo. Quanti l’hanno conosciuto non lo considerano solamente un imprenditore di successo e un amministratore pubblico accorto e capace, ma la sua opera continua, rende l’immagine di un uomo buono, un testimone credibile di una fede "coraggiosa e coerente" appresa in famiglia.Emerge il ritratto di un Luigi Gatti poco interessato alla notorietà, dotato di profonda etica nell’esercizio della professione e dell’attività di impresa; un uomo solerte nel dedicarsi a quanti chiedevano un aiuto o un consiglio. Al centro del proprio agire c'è stata sempre la "cultura del dono" per sostenere e far crescere la sua Piacenza e i piacentini.

Nel 1972 – ha ricordato Angelo Gardella, già vice direttore della Banca di Piacenza -Luigi Gatti entrato nel Consiglio della Banca e da quel momento e quotidianamente, fino all'ultimo giorno di vita, la sua è stata una presenza costante con incarichi di particolare responsabilità. "Aveva sempre la porta del proprio ufficio aperta, non un fatto solo formale,ma era un'apertura sostanziale: non l'ho mai sentito dire a qualcuno di non avere tempo. Riceveva, anzi, persona dopo persona, per tutta la giornata, senza negarsi a nessuno. Clienti, colleghi e amici si rivolgevano a lui per un consiglio o una parola, perché usava la testa e il cervello senza dimenticare mai il cuore. Studiava le situazioni e i vari dossier, ma appena poteva preferiva fare visite sul campo, toccando con mano la realtà, parlando con chi gestiva e amministrava le aziende. Vedeva opportunità dove gli altri vedevano solamente situazioni difficili”.

Roberto Gatti, nipote del dott. Luigi, oggi alla guida dell’azienda di famiglia, la Zincatura e Metalli, dopo alcuni flashback sulla vita familiare e sulle esperienze politiche dello zio,ha ricordato la fruttuosa esperienza lavorativa nel settore dei carburanti e del gas liquido per poi fondare nel 1974, la Zincatura e Metalli,settore di attività scelto da Gatti sulla base diun articolato studio commissionato all’Università. "L'azienda ha sempre avuto un carattere familiare, ha spiegato, con alcune quote azionarie affidate ai fratelli e alle sorelle. Anche noi nipoti siamo stati sempre coinvolti con vari ruoli all'interno della società, con lo scopo di imparare un mestiere".

Oggi l’attività dell’azienda coinvolge direttamente e indirettamente quaranta persone. La posizione scelta più di quarant’anni fa dal fondatore è strategica perché ha in un raggio di cento chilometri la clientela del bassomilanese, le province di Pavia, Parma, Cremona, Lodi e Mantova.

Il dottor Angelo Manfredini, presidente di Piacenza Expo, ha terminato gli interventi a Palazzo Galli tratteggiandola figura di un imprenditore di successo e uomo dotato di una fede autentica e profonda. Per Luigi Gatti, ha detto, è stato naturale mettersi al servizio del prossimo aderendodal 1965 alla sezione piacentina dell'Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), dove ha incarnato in modo esemplare i valori che l'Unione vuole esprimere. Eletto alla Presidenza Ucid, Gatti ha mantenuto tale ruolo fino al 2006, quando ha voluto un ricambio nel vertice presidenziale per garantire una continuità d'azione. Manfredini ha ricordato anche i diciannove anni di Luigi Gatti alla presidenza della Camera di Commercio durante i quali, oltre all’impegno per il Polo universitario, le sue azioni sono state determinantiper rendere concrete importanti realizzazioni. Suo è stato anche il progetto di uno scalo merci nella base Nato di San Damiano, intuizione che allora non riuscì a decollare, ma che è tuttora oggetto di interesse delle forze politiche ed economiche.

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