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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

A Cremona un nuovo progetto consortile lega sempre più la produzione del Grana al territorio

Anche notevoli investimenti nell’istruzione universitaria di una piccola città che guarda al futuro con strategia e sinergia. Ricordati anche i mille anni di storia-cultura agroalimentare che lega Cremona e Piacenza

A Cremona, in occasione della giornata accademica della Università Cattolica del Sacro Cuore, il presidente del consorzio Grana Padano Dop Nicola Cesare Baldrighi ha tenuto la lezione magistrale, davanti a studenti e professori, in cui ha annunciato il nuovo progetto consortile che lega sempre più la produzione del “grana” alla sostenibilità delle imprese lattiero-casearie, dell’ambiente e della lavorazione del formaggio più consumato al mondo. Il progetto rientra nelle azioni strategiche e di ​valorizzazione commerciale in una ottica di produzione controllata e di certificazione della tracciabilità di un alimento che sposa nutrizione e alimentazione con ricchezza di componenti, fondamentali per i bambini come per le generazioni più anziane, e rappresenta una peculiarità specifica della cucina italiana rispetto a tante altre diete mediterranee e non solo. Tra i presenti il sindaco Gianluca Galimberti che ha elogiato e ricordato i 1000 anni di storia-cultura agroalimentare che lega Cremona e Piacenza, come patrimonio intellettuale e immateriale di tutta l’agricoltura italiana.

La giornata ha messo in luce una altra ricchezza delle piccole città d’arte italiane. Una città di 60.000 abitanti investe nell’istruzione universitaria, nella alta formazione Smea della locale Facoltà per implementare il rapporto città-università-cultura-lavoro. Le grandi istituzioni locali (Fondazioni, Enti Pubblici, Cciaa,…) investiranno oltre 2,5 mio/euro pubblici per un solo progetto della città, con l’aggiunta di una cifra doppia messa a disposizione  dal cav Giovanni Arvedi per ristrutturare e ammodernare, senza esserne proprietario, il monastero di Santa Monica alla Bissolati quale campus universitario di primo livello per i 372 universitari iscritti alla Facoltà di tecnologia alimentare, di economia aziendale e al master agroalimentare Food-lab. Un esempio di come una piccola città guardi al futuro con strategia e sinergia di territorio e di funzione, non con eventi occasionali e effimeri.

Il Grana Padano Dop oggi rientra come componente base o come ingrediente o come contorno a tantissime ricette, dai salatini come antipasti e snack fino al gelato e alle torte semifreddo. Il gusto salato diventa un elemento qualificante senza incidere sul valore salutistico del formaggio. Il Grana Padano è inoltre un formaggio antico nato e prodotto già nel XIII° secolo nei refettori e nelle dispense di alcuni monasteri posti fra Lodi e Piacenza, a cavallo del fiume Po, anche grazie alla tipologia di foraggi secchi ed erbe fresche di questo territorio umido, un triangolo di terra agricola che ha dato vita, occupazione, imprese e qualità agroalimentare. Il consorzio è infatti nato a Lodi nel 1954. Un legame territorio, uomini, prodotto che è inscindibile, proprio per l’importante valore della sostenibilità ambientale e del valore nutrizionale-dietetico-salutis​tico di una delle produzioni alimentari più antiche al mondo frutto della cultura del cibo e della alimentazione (NB: la cultura del cibo nasce dal passaggio dell’alimento raccolto crudo …all’arte del cucinare e del cotto).  ​Baldrighi ha più volte citato l’enciclica di papa Francesco, LaudatoSì, che sostiene quanto sia fondamentale “un’ecologia economica … la protezione dell’ambiente per ri-costituire un nuovo processo di sviluppo...quando l’ambiente è un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva”. Una esortazione di Baldrighi per sottolineare come il Consorzio stia operando in tal senso dopo la grave crisi economica.  ​Baldrighi ha chiuso l’incontro sottolineando le responsabilità planetarie della attuale generazione di imprenditori e di consumatori. Il consorzio Grana Padano è una forza economica che riunisce 129 produttori, 153 stagionatori e 160 tra confezionatori delle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Piemonte. Nel 2017 risulta essere il formaggio Dop più consumato al mondo, con una produzione di 4.942.054 forme (+1,70% sul 2016) ottenuta dalla trasformazione del 23% del latte nazionale prodotto da circa 4.300 produttori latte. Quindi, come dichiara il presidente Baldrighi, la qualità del Grana Padano DOP è frutto della ​ simbiosi dei fattori naturali, come clima e territorio e dei fattori umani, come gli usi, le scelte tecnologiche e la ricerca. E’ obbligo tutelare al massimo con ogni mezzo questo patrimonio nazionale.

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