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Economia

A Piacenza cresce il biologico: in 5 anni più 7,3% di imprese

La tavola rotonda a Expo di Coldiretti: "Con Terrepadane bio strumenti e assistenza per crescere

Cresce l’agricoltura biologica di Piacenza e dell’Emilia Romagna sia in termini di superfici coltivate si in termini di numero di aziende che aderiscono al metodo di produzione. E’ quanto emerso in occasione della tavola rotonda di oggi “Orizzonte Terra: economia produttività e sostenibilità in agricoltura” organizzata ad Expo da Coldiretti Piacenza in collaborazione con il Consorzio Agrario Terrepadane.

L’Emilia Romagna, con oltre 3.800 aziende produttrici e trasformatrici certificate biologiche è la prima regione nel nord Italia per numero di imprese e la quarta a  livello nazionale: prima di lei solo Sicilia, Puglia e Calabria. Le aziende biologiche in regione – secondo elaborazioni Coldiretti sui Rapporti sull’agricoltura biologica in Emilia Romagna a cura della Regione -  sono infatti passate da 3.503 nel 2009 a 3.876 nel 2014  con un incremento percentuale del 10,6 per cento in 5 anni.  Anche a Piacenza la consistenza del settore è aumentata con un incremento, nello stesso periodo di tempo, del 7,3 per cento del numero delle aziende ed un aumento delle superfici coltivate dal 2009 al 2013 del 4,6 per cento; segno di una rinnovata sensibilità – fa sapere Coldiretti - rispetto ai temi della sostenibilità ma anche di una maggiore attenzione nei confronti del settore da parte delle politiche comunitarie e regionali che hanno messo a disposizione plafond dedicati.

“Parallelamente alla performance positiva nell’offerta con l’aumento del numero di operatori biologici, ha commentato il presidente di Coldiretti Piacenza, Marco Crotti durante la tavola rotonda, si verifica un aumento dal lato della domanda sia nazionale che internazionale di alimenti biologici Made in Italy, per i quali per altro il consumatore è disposto a spendere di più. Si rende dunque necessaria la diffusione della consapevolezza delle opportunità che questo settore può offrire anche sul fronte del reddito ed un piano strategico a supporto della filiera.”

“Il nuovo progetto TerrepadaneBio scaturito dallo spirito cooperativistico che ci anima, ha poi aggiunto Luigi Bisi, presidente del consorzio, va proprio in questa direzione, ovvero creare filiere dedicate alla produzione biologica di grano duro, grano tenero, orzo e farro con contratti di coltivazione che possano davvero definirsi trasparenti e vantaggiosi e che riescano ad organizzare il mercato premiando il lavoro delle aziende trovando uno sbocco al prodotto e garantendo un reddito alle aziende agricole che decidono di investire in questa metodologia di produzione.” A corredo del progetto, Terrepadane ha messo a disposizione 3 centri autorizzati per lo stoccaggio dei prodotti biologici (a Rizzolo, Agazzano e Broni) con una capacità di oltre 200.000 quintali oltre il prezioso supporto di uno staff di agronomi per un’assistenza tecnica qualificata.

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