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Il ricorso

Accorpamento della Camera di Commercio, Piacenza fa ricorso

Confcommercio, Confindustria, Libera Artigiani e Upa ribadiscono il principio di equa dignità tra i territori

Confindustria Piacenza, Libera Associazione Artigiani, Unione Provinciale Commercianti – Confcommercio e Unione Provinciale Artigiani –Upa Federimpresa continuano a sostenere che un accordo tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia rappresenti l’unica soluzione in grado di portare alla nascita di una Camera di Commercio dalla stabilità e capacità di intervento che soddisfino le aspettative dei singoli territori.

«Le associazioni economiche piacentine – preso atto del disapparentamento di Reggio Emilia e della mancata concretizzazione di un percorso di mediazione costantemente tentato nelle ultime settimane – ritengono sia necessario ripristinare lo spirito che era alla base del primo accordo condiviso da tutte le province nel 2018. Quest’ultimo prevede il ritorno alla visione comune tra province che aveva portato Piacenza a sottoscrivere gli accordi, alla base dei quali vi era il principio di equa dignità dei territori, la rappresentanza paritaria nel Consiglio Camerale e un meccanismo di contrappesi che evitasse la concentrazione della governance dell’ente nelle mani di una singola provincia».

«Il venir meno di queste condizioni e la persistenza dello stallo tra le parti, ha portato le categorie piacentine scriventi a scegliere la strada del ricorso presso la Regione Emilia-Romagna, volto a far uscire le trattative dall’impasse ed evolvere il percorso di fusione tra le tre Camere di Commercio. Le categorie piacentine, oltre ai principi ormai disattesi sui quali si fondavano accordo e accorpamento, richiedono altresì l’aggiornamento dei numeri dei settori che rappresentano la realtà economica dei singoli territori. Fare riferimento ai dati risalenti al 2017 è alquanto irrituale, dato che sono stati ampiamente superati dagli eventi e ormai inattuali, considerata anche la straordinarietà e l’emergenza vissuta negli ultimi tre anni che, come ben noto, hanno impattato notevolmente su aziende e sistema economico in generale».

«L’intenzione delle associazioni di Piacenza resta – come ribadito in ogni fase del percorso – quella di privilegiare lo strumento del dialogo tra i soggetti coinvolti, continuando a lavorare per una soluzione comune e condivisa con Parma e Reggio Emilia: una armonia imprescindibile per tre province che, di qui a poco, dovranno convivere all’interno di una stessa Camera di Commercio comune».

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