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Economia Monticelli d'Ongina

Agricoltura, Francesco Rastelli nuovo presidente della Copap di Monticelli

Campagna 2013: calo produttivo per l’aglio del 20%, ma è di buona qualità. Male la cipolla ed ancora peggio lo scalogno: lo scarsissimo raccolto non compenserà nemmeno i costi produttivi.

Francesco Rastelli imprenditore di S. Pietro in Cerro (produce aglio, cipolle, scalogno, frumento, bietole e pomodoro da industria), già Presidente del Consorzio di promozione e valorizzazione dell’aglio bianco piacentino, nonché del settore ortofrutta di Confcooperative, è il nuovo Presidente della Copap (cooperativa produttori aglio piacentino) di Monticelli d’Ongina. Subentra a Giovanni Melodi che ha assunto ora la carica di vice, all’interno di un consiglio composto prevalentemente di giovani agricoltori. Enrico Cappelletti è il direttore mentre Giuseppina Serena è responsabile della contabilità.

La CO.P.A.P. è una cooperativa (aderente a Fedagri- Confcoop Piacenza) storica del settore; è nata nel 1976 dall'unione di diverse aziende agricole del territorio della Bassa, con lo scopo di salvaguardare e migliorare la produzione di una varietà locale d'aglio bianco piacentino, altamente apprezzata da coltivatori e consumatori sia in Italia che all'estero.

Un presidente giovane dunque, per una Coop di grande tradizione nell’attività di lavorazione, conservazione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti freschi, in particolare di aglio bianco piacentino, cipolla, scalogno e pomodoro da mercato, “rigorosamente- ricorda Rastelli- raccolto a mano”

Ma è l’aglio bianco piacentino, iscritto nel Registro delle Varietà con denominazione “Ottolini” e “Serena”, il fiore all’occhiello di Copap: la ricchezza aromatica, l'alta concentrazione di allicina e la capacità di conservarsi a temperatura ambiente senza alterare le sue qualità organolettiche praticamente per un anno, fanno dell'aglio bianco piacentino un bulbo pregiatissimo:l'area piacentina che fa capo a Monticelli d'Ongina è la sola produttrice nazionale di questo prodotto.

“Ma Copap- ricorda Rastelli- grazie all’impegno dei propri soci, ha incrementato progressivamente le proprie attività dotandosi di moderne strutture e attrezzature per la lavorazione e commercializzazione di prodotti orticoli. Nel centro di lavorazione e stoccaggio, l'adozione di moderni impianti di conservazione ad ambiente controllato e la presenza di linee di lavorazione e confezionamento all'avanguardia, non hanno sostituito, ma integrato, il lavoro manuale consentendo così di offrire i prodotti CO.P.A.P. in una vasta gamma di confezioni. Tra le importanti attività svolte da CO.P.A.P. c’è pure la programmazione, il controllo sanitario e qualitativo delle produzioni, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti ed infine la tracciabilità del prodotto secondo le norme vigenti.

“Ora con in collaborazione con il Consorzio fitosanitario, stiamo cercando di risolvere il “problema fusarium” (un fungo) che sta creando grossi problemi soprattutto all’aglio francese e, per fortuna, in modo molto contenuto, a quello italiano; si stanno effettuando prove di conservazione per evitare il diffondersi dell’avversità.

Ma Copap, anche per fronteggiare lo strapotere della G.D nella determinazione del prezzo che- spiega Rastelli- deve essere remunerativo, perché noi, per ottenere una qualità così elevata, sosteniamo costi produttivi superiori, abbiamo messo in atto una intensa campagna di comunicazione che si estrinseca in trasmissioni televisive (Alice a Sky, con lo chef Daniele Persegani), articoli su riviste specializzate, partecipazione a fiere specializzate, come la prossima al Mac Frutt a Cesena. Azioni- ribadisce- che devono mirare a far conoscere ed apprezzare una istintività territoriale, dal “mare magnum” di altri agli italiani o europei.Intanto- ricorda con contrarietà Rastelli- altgri prodotti, sicuramente inferiori al nostro, hanno ottenuto la denominazione, mentre quello bianco piacentino è ancora in attesa dell’IGP, per incomprensibili ed inaccettabili ritardi burocratici”.

Campagna 2013 aglio e cipolla.

L’eccezionale piovosità se non ha compromesso la produzione di aglio (che viene seminato ad ottobre), ha pesantemente inciso su quella della cipolla. Così l’aglio, pur con una riduzione produttiva del 20 per cento, si presenta di buona qualità e pezzatura media. Il mercato, inizialmente in flessione, sembra riprendersi in questi ultimi giorni. Ma la scarsità produttiva di alcuni paesi come la Francia (meno la Spagna), potrebbero aiutare il nostro prodotto ad essere ben collocato sui mercati.

Ed ora, ci si passi l’ovvietà, la cipolla,con la quale…. si piange davvero. Le semine sono avvenute con ben due mesi di ritardo,a fronte di una prevista diminuzione delle superfici, con una riduzione delle produzioni che supera il 40 per cento. Così, sempre a causa della pioggia, la qualità è assi difforme, in base alle caratteristiche pedologiche dei terreni: favoriti, ovviamente quelli argillosi. Ancor peggio per lo scalogno: si tratta di un seme molto delicato e costoso: i produttori, recupereranno, forse, a malapena i costi.

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