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Agricoltura integrata: «La sfida è alimentare tutti tutelando l’ambiente e le risorse»

Convegno in Cattolica: i criteri che stanno alla base della difesa integrata in agricoltura diventeranno obbligatori a partire dal primo gennaio del 2014 e sarà possibile valorizzare meglio i nostri prodotti

I criteri che stanno alla base della difesa integrata in agricoltura diventeranno obbligatori a partire dal primo gennaio del 2014 e sarà, quindi, possibile utilizzare lo strumento della Produzione Integrata per meglio valorizzare i nostri prodotti e l’esperienza maturata negli scorsi decenni da tutto il sistema produttivo e dai servizi ad esso connessi. Ma la sfida è ben più ampia: è necessario che la produzione avvenga salvaguardando l’ambiente: per questo il paradigma della sostenibilità, che ne sostanzia il raggiungimento, è imprescindibile. Produrre senza preoccuparci delle risorse che sono alla base della produzione medesima è il sintomo di quella insostenibilità che il Pianeta non può più permettersi. Su questo occorre, però, fare chiarezza e definire meglio il significato della sostenibilità. Anche la Produzione Integrata deve allargare il proprio orizzonte e preoccuparsi non solo della compatibilità ambientale, ma anche di utilizzare meno acqua, meno energia, di ridurre le emissioni in gas serra e di tanti altri fattori incrementando nel contempo la produttività.

Tutte tematiche essenziali che anche quest’anno sono state al centro dell’attenzione degli studiosi nel consueto convegno di stamattina promosso dall'Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale della Facoltà di Agraria di Piacenza (in collaborazione con CCPB), con lo scopo di focalizza l'attenzione sulla Produzione Integrata, un modello produttivo di cui l'Italia vanta una notevole esperienza sia in termini di produzione che di sperimentazione, ricerca e divulgazione. Dopo il saluto di Piero Cravedi direttore dell’istituto di Entomologia e Patologia Vegetale della Facoltà di Agraria e di Lino Nori, presidente del Consorzio “Il Biologico”, le relazioni sono state aperte da quella di Gabriele Canali della Facoltà di Agraria di Piacenza che ha focalizzato quello che si intende per sostenibilità, divenuto tema di assoluta rilevanza nel campo agro-alimentare, sia per la componente agricola come per quella industriale.

«Essa - ha chiarito Canali - ha dimensione multidisciplinare e, nel contesto agricolo, è divenuta parte integrante anche delle azioni commerciali, importante in quanto deve portare all’acquisizione di un valore aggiunto da parte dei consumatori, un marchio innovativo nazionale in particolare per gli orticoli freschi; questo per far fronte ai maggiori costi produttivi imposti dalla normativa». Floriano Mazzini e Tiziano Galassi, del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia- Romagna hanno illustrato la direttiva relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (128 del 2009 e D Lgs del 14.08.2012 con cui il Governo ha dato attuazione alla direttiva nel nostro paese in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari). Ne hanno evidenziato gli ambiti di applicazione, i piani di azione nazionali, i diversi controlli previsti, la difesa integrata obbligatoria e quella volontaria.

Da Fabio Osti - Stefano Di Marco - Nicola Di Virgilio - Federica Rossi, del CNR - IBIMET – Bologna la relazione relativa sulla “sostenibilità ambientale: un concetto utile anche per l’agricoltura integrata”dove hanno evidenziato la necessità che tutti gli studi devono essere accompagnati dalla valorizzazione della tipicità e della educazione del consumatore alla qualità; potranno quindi fornire utili strumenti di competitività internazionale , permettendo una valorizzazione del territorio rurale e la salvaguardia di presidio del territorio stesso da parte dell’agricoltore.  Infine Fabrizio Piva - Giuseppe Garcea, del CCPB srl – Bologna hanno illustrato la certificazione della sostenibilità a supporto dell’integrato, evidenziando che lo sviluppo sostenibile è l’unica possibilità compatibile con le risorse naturali del pianeta, tanto che tutte le organizzazioni internazionali e della Ue hanno definito le politiche energetiche, ambientali ed agricole, in sintonia con la preoccupazione di garantire una crescita equilibrata.

Ecco perché processi ecosostenibili come l’integrato ed il biologico devono per primi valorizzare il loro valore ambientale. La misurazione di questi processi consente di fornire informazioni trasparenti al mercato che possono essere utilizzate pure per strategie di marketing e razionalizzazione dei processi volti a ridurre alcuni costi di produzione. Al termine delle relazioni la tavola rotonda Tavola Rotonda moderata da Lorenzo Tosi, Giornalista Gruppo Edagricole – Sole 24 Ore. Vi hanno partecipato  Giampiero Reggidori di Apo Conerpo di Bologna, Federico Cappi di Conserve Italia, Marco Rosso di Agrofarma Milano, Andrea Braggio di Ibma Italia, Roberta De Natale di Auchan- Sma, Maurizio Brasina di Coop Italia, Luca Magnani di Esselunga. Le conclusioni sono state affidate a Giuseppe Blasi Capo Dipartimento, Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del MIPAAF di Roma.

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