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Economia

Agriform e Parmareggio: incontro estivo alla Malga Marcesina sull’Altopiano di Asiago

La valorizzazione delle strutture malghive è indissolubilmente collegata alla conservazione degli aspetti ambientali e paesaggistici della montagna

È tradizione che ogni anno i soci di Agriform (consolidata realtà consortile veronese tra i leader europei dell’export dei formaggi Dop a cui aderiscono anche i caseificio piacentini S. Vittoria e Canalone, rappresentati dai presidenti Pietro Dallavalle e Fausto Gandolfi), si ritrovino in una malga dell’Altopiano di Asiago, sia per tracciare un bilancio di metà anno, ma soprattutto per rivedersi in amicizia, in un ambiente che più di altri rappresenta l’humus storico dell’allevatore che produce in qualità, una presenza fondamentale per la tutela di questi territori.

Infatti mantenere produzione e lavorazione dei prodotti lattiero-caseari in malga è essenziale sia per la salvaguardia delle produzioni tipiche, come per il mantenimento dell'esercizio agrituristico e più in generale per il mantenimento dell'uomo sul territorio montano. La valorizzazione delle strutture malghive è indissolubilmente collegata alla conservazione degli aspetti ambientali e paesaggistici della montagna, ai valori culturali e storici, alla genuinità e unicità dei prodotti agricoli che in essa si producono e alle potenzialità turistiche connesse con questi valori.

La scelta per la consueta riunione di fine agosto è caduta sulla malga “Quinto lotto” di Marcesina gestita dai fratelli Marino e Rino Pagiusco che ogni anno rinnovano l’antico rito della transumanza, emblema di remoti riti dell’attività allevatoriale, frutto di una mirabile sinergia tra uomini ed animali.

Ma la grande novità per questo 2021 è stata la presenza con i vertici di Agriform (il Presidente Domenico Basso e l’amministratore delegato Nisio Paganin), di quelli di Parmareggio rappresentati dal Presidente Ivano Chezzi. Prima di salire in quota, si è svolto un incontro ad Asiago per trarre un primo bilancio di questa unione con questo colosso cooperativo del settore, ovvero Parmareggio.

«La valutazione - ha evidenziato Paganin - è più che positiva, perché nel Cda riunito per l’occasione, si riscontra, dopo sette mesi, un fatturato di circa 300 milioni di Euro che dovrebbe attestarsi a 550 milioni entro l’anno. Un’aggregazione dunque assai favorevole per questa nuova compagine sociale, in un anno ancora di transizione dove si sono dovuti integrare le due diverse realtà consortili, le complesse procedure organizzative sia negli aspetti gestionali, come dei ruoli e delle gerarchie, sia per la gestione ordinaria che straordinaria delle due imprese, come dal punto di vista industriale che commerciale. La strada è tracciata, il cammino intrapreso sicuro: il 2022 sarà l’anno della svolta per questa importante sinergia». «La malga è sempre nel mio cuore - ha ribadito Basso nel suo intervento di saluto - Parmareggio ci aiuterà a crescere ancora di più commercialmente; i primi riscontri ne sono la conferma».

«Questo incontro - ha detto Chezzi - è simbolo di un nuovo rapporto per valorizzare le materie prime; ci sono tutti i presupposti per risultati importanti, per fare risaltare ancora di più il prodotto di filiere diverse, tra due aziende che sono consolidate; abbiamo valori comuni; vogliamo raccontare sempre meglio la storia dei nostri prodotti e la bellezza e l’unicità dei nostri territori, come appunto l’altopiano di Asiago». Al termine la premiazione con una targa ai Pagiusco che rappresentano al meglio i prodotti di qualità di queste montagne, poi, come consuetudine, tutti a tavola per gustare le specialità della malga.

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