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Lunedì, 27 Marzo 2023
Economia

Agroalimentare, nel 2020 a Piacenza import a 3,1 ed export giù del 5%

Nella nostra provincia il valore degli scambi con l’estero dei prodotti del settore è passato dai 445 milioni di euro del 2019 ai 423 milioni di euro dell’anno della pandemia

Agroalimentare, a Piacenza import a 3,1 ed export giù del 5%. Un saldo del settore pari a -15 milioni di euro nell’anno della pandemia per la nostra provincia, il cui valore degli scambi dei prodotti del comparto al di fuori dei confini nazionali è passato da 445 milioni di euro (2019) a 423 milioni di euro. Risultati raccolti ne “Il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna- Rapporto 2020” a cura di Regione ed Unioncamere, con un focus dedicato anche agli scambi del territorio con l‘estero e al contributo delle singole province. L’analisi evidenzia «un andamento degli scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari nettamente favorevole per l’Italia e per l’Emilia-Romagna, entrambe con un saldo positivo, per il secondo anno consecutivo, peraltro in costante e forte crescita. A prezzi correnti nel 2020 le esportazioni agro-alimentari regionali si riducono nettamente meno delle importazioni, -0,8% contro -8,6%; si attestano rispettivamente a 6.862 ed a 6.038 milioni di euro. Il saldo con l’estero, per i soli prodotti agro-alimentari passa nell’ultimo triennio da -46 a +313 e, infine, a +825 milioni di euro. Dalla fine del secolo scorso il saldo del 2020 è il terzo caratterizzato dal segno positivo, ma anche quello di maggiore entità (l’altro è quello del 2016, pari a +62 milioni di euro), a fronte dei -1.051 milioni di euro di otto anni prima».

                                         Export Emilia-Romagna-2

«L’andamento degli scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari regionali, tuttavia - prosegue il rapporto -  è il risultato di situazioni decisamente diversificate a livello dei singoli territori provinciali. Secondo i dati Istat nella classificazione Ateco sono 6 su nove le province che nel 2020 presentano un saldo positivo per il comparto agro-alimentare (tabella 8.5): a Parma e Ferrara, con un saldo già attivo dal 2007, si aggiungono, dal 2015, Modena e Reggio Emilia, dal 2017 Forlì-Cesena e l’anno dopo Rimini; Piacenza evidenzia un saldo attivo solo nel 2019», pari 21 milioni di euro, come indicato nella tabella sottostante. 

                                              Export giusto-3

«Nelle tre delle quattro province emiliane, che per lo scorso anno presentano un saldo agro-alimentare con l’estero positivo, l’attivo degli scambi con l’estero di prodotti trasformati riesce a compensare il deficit dei prodotti del settore primario, costituiti perlopiù da materie prime per le imprese locali di trasformazione. Lo stesso discorso è valido, ma solo per il 2019, anche per la provincia di Piacenza». Come mostrano i numeri, nel 2020 il valore dell'import nel Piacentino è di 438 milioni di euro - 48 nel settore primario e 390 nell'industria alimentare - a fronte dei 423 milioni dell'export, somma dei 5 del settore primario e dei 418 dell'industria alimentare. La differenza relativa semplice rispetto all'anno precedente è del - 4,1%. Il saldo era stato negativo anche nel 2018 (- 8 milioni di euro), nel confronto tra i 433 milioni di euro dell'import e il 425 milioni dell'export.           

                                 

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