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Economia

Al via la campagna del pomodoro nel Piacentino, le premesse sono buone

La “macchina” produttiva comincerà a girare a pieno regime e tempo permettendo, comincerà la trasformazione, con le fabbriche che hanno da tempo esaurito le scorte e quindi parte delle “precoci” serviranno ad ottemperare ad alcuni contratti stipulati nello scorso anno

Con l’apertura dello stabilimento Mutti il 16 luglio nel Parmense (a cui conferiscono molti produttori piacentini) e sabato alla Steriltom di Casaliggio, prende il via la campagna del pomodoro favorita da un tempo sereno, con un prodotto di buona qualità e una produzione medio-alta. Dalla prossima settimana seguiranno ex Copador (ora Mutti), Casalasco (ex Arp), poi Solana a Maccastorna (con il biologico) e di seguito Emiliana Conserve. Insomma la “macchina” produttiva comincerà a girare a pieno regime e tempo permettendo, comincerà la trasformazione, con le fabbriche che hanno da tempo esaurito le scorte e quindi parte delle “precoci” serviranno ad ottemperare ad alcuni contratti stipulati nello scorso anno. Ci sarebbero dunque (ribadiamo però il condizionale) tutte le premesse per una buona riuscita: temperature nella media, malattie crittogamiche sotto controllo, pomodoro di buona qualità. Come sempre ci affidiamo per questa primissima rassegna del comparto, al responsabile tecnico di Asipo Afro Morsia che sottolinea «come i trapianti siano stati scalari e quindi la maturazione del prodotto dovrebbe essere ben strutturata, consentendo nelle fabbriche una lavorazione non eccessivamente serrata, più lineare».

Morsia precisa «che in alcune zone della bassa Valnure e Valtrebbia è stata segnalata la  presenza del ragnetto rosso e qualche problema di alternaria in altre zone, ma si tratta, per ora di fenomeni contenuti. Sono oltre 10mila gli ettari investiti» per un contratto di 88 euro la tonnellata, una cifra che, com’è noto, ha registrato scontento tra i produttori. Il prezzo, in aumento rispetto agli 87 euro dello scorso anno, comprende i servizi alle Op, organizzazioni di produttori. Migliorata la base 100 che viene spostata da 4,95 a 4,90 gradi brix per avvicinarla alla media reale del territorio. Ma occorre sottolineare come la novità più rimarchevole per quest’anno sia la programmazione, concordata fra le Op e le industrie di trasformazione, che ha fissato obiettivi massimi di superficie e di quantità per la dotazione di ogni singola Organizzazione.

L’eventuale mancato rispetto degli impegni (con superficie e quantità eccedenti) comporterà trattenute economiche che andranno a formare un fondo, gestito dalla Organizzazione interprofessionale per lo sviluppo della filiera. Quest’anno le fabbriche, ma anche il lavoro nei campi, dovranno fare i conti con le norme di prevenzione anti Covid, ma sembra che tutti si siano adeguati per partire al meglio e nella massima sicurezza. «Quindi - ribadisce Morsia - le premesse per una campagna favorevole ci sono tutte. Naturalmente tutto dipenderà dal tempo, come sempre». In effetti bastano pochi giorni di tempo inclemente per creare danni e disagi. Non si sono per ora verificate grandinate, c’è bisogno di prodotto per i mercati. Ma ogni difficoltà è sempre stata superata grande alla indiscussa professionalità dei produttori piacentini e delle fabbriche di trasformazione. Adesso avanti tutta. A metà campagna valutazioni più complete.

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